sabato 12 dicembre 2009

La crisi non e' solo economica ...


Le preoccupazioni, le paure, i timori per il futuro che serpeggiano fra i cittadini italiani non hanno origine solo dalla crisi economica, ma dalla situzione generale in cui versa il paese, una situazione della quale la politica rappresenta uno specchio deprimente. Qualunque persona che abbia ancora un minimo di capacità di analisi, che non sia stata sottoposta al lavaggio del cervello mediatico, che abbia ancora qualche neurone autonomo in grado di funzionare, non può che preoccuparsi per ciò che sta accadendo indipendentemente dalle proprie tendenze politiche. Basta fare qualche piccolo confronto con gli altri paesi europei, tanto per rimanere nel nostro continente, per capire che non solo il presidente del consiglio è ultimo in una ipotetica classifica dei leader europei appunto, ma anche l'Italia non può che occupare posizioni defilate rispetto a qualsiasi altra democrazia del vecchio continente. C'e' un capo del governo che, in nome di una presunta investitura popolare (falsa perche' ricordiamo che alle ultime elezioni i cittadini hanno votato i partiti e non hanno espresso preferenze sui candidati), si sente legittimato a non rispettare alcuna regola elementare fra quelle che sono alla base di una democrazia occidentale. Non capisce che il suo mandato è quello di governare si, ma nel rispetto della costituzione e delle istituzioni basilare stabilite dalla costituzione stessa, prime fra tutti presidente della repubblica, parlamento, corte costituzionale, magistratura. Con gli ultimi interventi invece, Silvio Berlusconi, ha posto sotto accusa tutti e tutto senza distinzione di ruoli e di responsabilità. Il suo teorema è sempre stato molto chiaro: chi è contro di lui è un comunista che vuole sovvertire l'ordine democratico e le istituzioni. Non importa se si tratta di un presidente delle repubblica eletto dal parlamento nel suo complesso, di un'istituzione che garantisce il rispetto della prima legge dello Stato, la costituzione appunto, o di una legge alla quale tutti i provvedimenti di governo e parlamento devono fare riferimento, sempre la Costituzione, o di un organo che ha il compito di far rispettare le leggi, la magistratura. Tutte entità alle quali il presidente del consiglio per primo dovrebbe far riferimento e dovrebbe rispettare, ed invece, lo stesso presidente del consiglio, forte della sua maggioranza, minaccia di modificare e sovvertire tutto e tutti. Questa è la preoccupazione più grande in questo momento. La consapevolezza di essere in un paese alla mercè di un uomo che ha perso il senso di ogni cosa, che pensa di essere onnipotente, che agisce in nome di un'investitura quasi divina. Tutti i cittadini che hanno a cuore la democrazia non possono che essere preoccupati del rischio che Berlusconi fa correre all'Italia, quello di uno scontro senza precedenti all'interno delle istituzioni che può avere consequenze pericolose. Un rischio del quale tutti dovrebbero essere consapevoli, anche i suoi sostenitori che non possono fra l'altro non vergognarsi delle figure meschine che il cavaliere fa subire al paese a livello internazionale. Non può non essere stato notato il gelido silenzio seguito alle esternazioni del nano di Arcore, interrotto solo da qualche applauso dei suoi sostenitori, durante il congresso del PPE. E se in Italia siamo tutti comunisti, dal presidente della repubblica alla corte costituzionale alla magistratura, nel consesso del Partito Popolare Europeo ritengo che di comunisti ve ne siano stati ben pochi ... ma nessuno ha inneggatio al cavaliere.
La crisi economica spaventa sicuramente, il governo vuole infondere ottimismo, ma ormai non si contano più le aziende che chiudono, i cassa integrati e i licenziati .. se poi oltre a questa situazione drammatica ci aggiungiamo il senso di insicurezza causato dalle esternazioni di colui che dovrebbe invece infondere sicurezza al paese, che dovrebbe essere di esempio per i giovani come difensore della legalità e delle istituzioni, piuttosto che essere il primo cittadino che attacca le istituzioni dell'interno .. se ci aggiungiamo tutto questo .. quale speranza può avere questo paese e quale futuro possono vedere i giovani. In questo quadro desolante, fa la sua parte anche l'opposizione e soprattutto il Partito Democratico, uno dei principali responsabili della nuova ascesa di Berlusconi al governo. Per interessi propri, la costituzione del PD ha di fatto prima fatto cadere il traballeate governo Prodi e poi si è presentato in maniera scellerata alle elezioni non solo consegnando l'Italia nelle mani del cavaliere, ma causando la cacciata di tutta la sinistra da Camera e Senato.
Prima che sia veramente tutto perduto sarebbe necessario sì cacciare Berlusconi dal panorama politico italiano, ma non sarebbe sufficiente se non si cambiasse radicalmente anche il modo di far politica, un impegno senz'altro più gravoso e che richiederebbe una vera e propria rivoluzione culturale. Qualcuno ci sta provando, movimenti nati dalla rete e che si sono concretizzati nella manifestazione di sabato scorso. Poca cosa ma sempre meglio di niente considerato che i partiti istituzionali non sono per il momento in grado di dare risposte significative allo strapotere dell'attuale maggioranza.

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