Dopo tre giorni di nefandezze in cui se ne sono viste e sentite di tutti i colori (ministri verdi e neri che parlano a sproposito del 25 aprile, della resistenza, della liberazione dal fascismo), qualche giornale comincia a cedere nei confronti del presidente del milan e del consiglio. E' un cedimento percoloso perchè di quest'uomo non c'è da fidarsi a prescindere. La partecipazione del cavaliere alle celebrazioni del 25 aprile ed i suoi discorsi in cui ha riconosciuto i valori della resistenza non devono trarre in inganno e non devono far abbassare la guardia nei confronti di quest'uomo che è un pericolo costante per la libertà e la democrazia. Bastano due passi del suo discorso per fra capire il vero pensiero del padre padrone dalla maggioranza. Il primo passo è riferito alla dignità che meriterebbero coloro che sono morti per difendere la dittatura fascista, un ulteriore tentativo di revisionismo storico per mettere sullo stesso piano fascisti e partigiani. Il secondo passo è il tentativo di cambiare nome a questa festa ... da Festa della Liberazione a Festa della Libertà. Un giochetto nel quale il cavaliere è molto esperto dopo aver usurpato il grido Forza Italia ai tifosi della Nazionale di calcio e la parola Libertà prima con Forza Italia e poi con il Partito delle Libertà, ora tenta di minare la festa della Liberazione cambiandole nome e connotati. L'opposizione contro questo dittatore in pectore non deve conoscere sosta, qualunque siano le sue iniziative politiche, che, per quanto possano apparire giuste e opportune, nascondono sempre altri fini. Dopo tre governi guidati dal presidente del milan ormai dovrebbe essere chiaro a tutti gli obiettivi reali dell'azione politica di questo personaggio: raggiungere un potere senza limiti e calpestare chiunque abbia pareri discordanti al suo.
Idiocrazia
3 giorni fa













