sabato 27 ottobre 2018

Chi di Vaffa ferisce di Vaffa perisce


Il movimento 5 stelle nato con il manifesto del "Vaffa" indirizzato a tutto il sistema politico e partitico italiano, una volta arrivato al potere in poco più di tre mesi rischia di finire sotterrato dai vaffa. I primi ad arrivare sono stati naturalmente quelli lanciati da coloro che non hanno votato per il M5S. Tutti meritati per la testardaggine di portare a termine una manovra finanziaria che sarà un bagno di sangue per i cittadini italiani che già hanno sborsato virtualmente circa 3.500 euro a testa (dati del Sole24 ore) a causa della caduta libera della borsa italiana e dell'aumento sconsiderato dello spread. Purtroppo il movimento ed i propri ministri hanno mostrato tutta la loro inadeguatezza e incompetenza a ricoprire ruoli istituzionali di rilevanza come quelli ricoperti in questo governo. Si va dal ministro della sanità, medico, che tracheggia sulla vicenda vaccini continuando nella sua crociata antivax contro ogni logica scientifica. Si passa poi dal ministro Toninelli che prima propone un nuovo ponte autostradale per Genova con tanto di parco giochi o luoghi di ritrovo da organizzare forse nelle piazzole di sosta e poi dichiara di studiare a fondo il dossier del tunnel del Brennero, un tunnel cioè inesistente. E infine si arriva a Di Maio che dimostra di capire niente della manovra finanziaria messa a punto dal governo a tal punto che non capisce nemmeno le parole del presidente della BCE Mario Draghi il quale afferma che i problemi della manovra non derivano tanto dal deficit previsto del 2.4% quanto dalle dichiarazioni sconsiderate del governo sia sulla manovra ma anche e soprattutto su una eventuale uscita dell'Itala dall'europa e dall'euro. Mario Draghi consiglia il silenzio e per tutta risposta Di Maio o accusa di manovrare contro l'Italia come se il presidente di un organismo come la BCE potesse lavorare pro o contro qualche stato in particolare piuttosto che rimanere al di sopra delle parti. Ma il buon Giggino non capisce troppo preso a portare a termine il suo cavallo di battaglia, il reddito di cittadinanza, dopo che il M5S di cavalli ne ha bruciati parecchi tanto da rischiare lui un bel sono Vaffa come è accaduto oggi a Roma. Si sono giocati Onestà Onestà grazie a ritrovarsi al governo con un partito autore di un furto di 49milioni si euro ai cittadini italiani, si sono giocati la parola data in campagna elettorale "mai al governo con i partiti responsabili dello sfascio", stanno perdendo la reputazione varando una manovra che per reperire fondi approva l'ennesimo condono, stanno facendo retromarcia sul Tap in Puglia che ha garantito una notevole dote di voti, stanno tradendo la parola data da Di Maio che prometteva mai un condono per gli abusivi di Ischia. Insomma anche gli elettori del M5S iniziano a vacillare dopo che stanno osservando la caduta ad uan ad una delle tante promesse fatte dal movimento in campagna elettorale, ma si sa dalle parole ai fatti la strada è lunga e quando le promesse sono palesemente sconsiderate, il passo indietro è il minimo che possa accadere. Oggi in Puglia c'è quasi una rivolta dei sostenitori grillini mentre anche a Roma si stanno rendendo conto dell'inadeguatezza della amministrazione grillina nella gestione di una città complessa come Roma. Insomma il Vaffa come un boomerang dopo qualche anno sta tornando in faccia al lanciatore.

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