giovedì 1 giugno 2017

Legge elettorale: tutti d'accordo per diminuire la democrazia


Diciamola chiaramente: il sistema elettorale più democratico è il proporzionale puro con le preferenze che garantiscono la nomina di parlamentari sulla base dei voti che ricevono. Tutti i vari meccanismi tecnici, che dovrebbero servire a garantire la famigerata governabilità, non sono altro che dei trucchi per nascondere l'incapacità di ogni formazione politica a rispondere alle esigenze reali del paese. Ogni partito e/o movimento non riesce ad andare oltre al 15-20% di consensi reali e questo la dice lunga sia sulla capacità delle varie formazioni politiche a rispondere ai problemi del paese sia sulla complessità del momento storico che stiamo vivendo frutto del fallimento del capitalismo e della globalizzazione. D'altra parte una tale formazione politica non si inventa dal nulla ma richiede tempo, formazione, capacità di avere un progetto a lungo termine, lavorare per un modello di società solido che garantisca il rispetto "totale" della Costituzione. I nostri partiti sono più legati al risultato elettorale contingente e hanno una vista che non va oltre un anno, un anno e mezzo solare considerato il ritmo delle votazione di qualsasi genere il Italia. In questi giorni, dopo anni di "guerre" reali e/o finte, sembra che si sia arrivati in dirittura d'arrivo per una legge elettorale condivisa, come dovrebbe essere in un paese civile, peccato che la legge che si sta configurando, denominata alla tedesca anche se molto diversa da quella, abbia perso un pezzo sostanziale in questa accelerazione improvvisa: il voto di preferenza. Anche nella prossima legislatura avremo un parlamento di nominati, parlamentari che non dovranno rispondere ai loro elettori e che, liberi dal vincolo di mandato non previsto dalla costituzione, saranno completamente liberi di cambiare bandiera o casacca al momento opportuno. In questa legislatura si è assistito ad un aumento sconsiderato di questi fenomeni e nella prossima si proseguirà su questa strada sempre più aperta grazie appunto alla mancanza del voto di preferenza ed alla mancata itroduzione di una norma che vieti il cambio di formazione politica senza la naturali dimissioni da parlamentari. La democrazia soffre in Italia e la nuova legge elettorale sarà allineata a questa strategia. Ci si nasconde dietro la presunta "democrazia" delle primarie e/o parlamentarie che siano .... ma le elezioni politiche sono un'altra cosa e privare il cittadino della preferenza è un colpo ben assestato alla democrazia diretta. Con buona pace di tutti.

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