venerdì 16 giugno 2017

Ius soli: parlamento inadeguato fra fascisti vecchi e nuovi





L'unica cosa buona che avrebbe potuto fare questo parlamento sarebbe stata quella di dimettersi ed andare al voto immediatamente dopo la sentenza della Corte Costituzionale sulla legge elettorale con la quale era stato eletto. Nessuno però ha avuto l'onestà intellettuale di farlo e/o proporlo ed ha preferito andare avanti proponendo anche riforme importanti che avrebbero richiesto appunto una camera, un senato ed un governo più autorevoli dei tre a guida Pd che fino ad ora si sono succeduti in questa legislatura. Ecco allora che, mentre le riforme renziane sono state tutte rinviate al mittente, altre come le unioni civili e/o la ius soli di questi giorni rischiano di costituire un terreno di puro scontro, anche fisico, piuttosto che un momento di confronto per arrivare a qualche riforma sul piano dei diritti cicili che faccia fare qualche passo avanti al nostro malandato paese. I partiti, che quotidianamente se le danno di santa ragione su questioni banali e ininfluenti, non possono poi avere la capacità di mettersi a discutere civilmente su riforme importanti come quelle sui diritti civili. Riforme fra l'altro che non costituivano l'asse portante del programma di nessun partiti presentatosi alle elezioni del 2013. Lo spettacolo indegno di ieri al senato, dentro e fuori l'aula dove sono comparsi addirittura i saluti romani di Casa Pound una formazione che per la Costituzione dovrebbe essere fuori legge, ha dimostrato quanto la politica tutta sia immatura per riforme di questo genere, più immatura della maggioranza dello stesso paese. E purtroppo in questo caos sono finiti anche coloro che rappresentavano per almeno 10 milioni di italiani una speranza di cambiamento: il Movimento 5 Stelle. Il Movimento in queste ore se la sta prendendo con il quotidiano Repubblica colpevole di aver dato la notizia di un incontro segreto fra Casaleggio e Salvini, si minacciano querele, si chiedono prove ci si sforza insomma di asserire la falsità della notizia. Ma che l'incontro ci sia stato o meno ha poca importanza: ieri il Movimento 5 Stelle si è astenuto nella votazione per lo ius soli ed al Senato l'astensione equivale a voto contrario. Insomma dopo il voltafaccia del sindaco di Roma sul problema immigrazione, il voto di ieri è l'ulteriore dimostrazione della caccia dei consensi leghisti da parte del Movimento 5 Stelle. L'incontro Sqalvini-Casaleggio non ci sarà stato, ma l'unità di intenti di questi ultimi giorni va oltre un semplice accordo. Certo ogni posizione è più che legittima ma se fosse chiara e limpida e soprattutto se mostrasse coerenza da parte di chi la assume, ma qui l'unica coerenza è la vecchia e sana politica della prima repubblica, andare alla ricerca di voti e non presentare un progetto proprio, aggravata dal fatto di una formazione politica asservita ad un comico: il comico scrive sul blog ed i servi eseguono. Non che gli altri stiano meglio. L'assurdo è che oggi i quattro maggiori partiti che siedono in parlamento eseguono gli ordini di quattro capi che non stanno nemmeno in parlamento ed è questa anche una della ragioni della inadeguatezza a qualsiasi riforma che possa chiamrasi tale.

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