giovedì 15 giugno 2017

M5S - PD: chi strizza l'occhio a chi





La prima consequenza del primo turno delle elezioni amministrative, ancora prima di aspettare i risultati dei ballottaggi, è un'attività di distrazione dai risultati stessi. Il Partito Democratico ha perso voti, come ormai accade dalla famose europee del 40% in poi, e si concentra sul "fallimento" del M5S; da parte sua il M5S, pur avendo incrementato i voti, ha subito un mezza sconfitta ed allora si concentra su altri problemi. Entrambi cercano di appoggiarsi da una parte o dall'altra per prepararsi alle prossime elezioni politiche del 2018 e tradiscono quelle che sono state le loro linee politiche fino ad oggi. Renzi, dopo tre anni di politiche berlusconiane che hanno portato alla cancellazione dello statuto dei lavoratori ed alla liberalizzazione dei licenziamenti, prova strizzare l'occhio a sinistra senza però perdere di vista il centro e perché no la destra. Renzi si pepara a tutto così poi nessuno potrà dirgli di aver detto una cosa e di averne fatta un'altra come ci ha abitutato in questi anni. La sinistra, continuamente sbandata, sembra per il momento di non caderci e mette, tramite la parola di Pisapia, in pista le primarie di coalizione e figuriamoci se Renzi accetta. il M5S, dopo un timido tentativo di accordo con il Pd sulla legge elettorale, capisce che non portà mai raggiungere il 51% come vorrebbe Grillo per governare da soli ed allora il movimento prova anche lui a strizzare un occhio ... ed a chi ? Beh non certo al Pd, meno che mai alla sinistra ma addirittura alla Lega ed al centro destra tramite la sua sindaca Virginia Raggi. L'uscita sull'immigrazione a Roma a questo sapore e la richiesta di chiudere Roma per gli immigrati e per i Rom non può che inquadrarsi in una nuova strategia grillina dopo la sconfitta delle amministrative (sconfitta non nei numeri assoluti ma certamente nelle aspettative). Uno dei motivi di distanza fra Lega e M5S, almeno dalle dichiarazioni di Salvini, è sempre stato il problema dell'immigrazione, ora con questa dichiarazione della Raggi le distanza si accorciano e quasi i due movimenti si sovrappongono per andare contro al Partito Democratico. Anche a sinistra c'è un tentativo di strizzata d'occhio che è rivolta a Romano Prodi nel tentativo di ricostruire una parvenza dell'Ulivo per cercare di rimettere insieme quella formazione che è stata l'unica a sconfiggere il centro destra. Insomma le grandi manovre in assenza di una legge elettorale sono in pieno svolgimento e mettono ancora in evidenza che tutti i partiti navigano a vista non alla ricerca di programmi e progetti ma semplicemente di voti e di coalizioni fino a qualche settimana fa improponibili.
L'unico fermo e "immobile" dal punto di vista di strizzatine d'occhio è il centro destra, Berlusconi Salvini, che attendono considerato che sono contesi da Renzi e Grillo e quindi non hanno bisogno di sbracciarsi più di tanto. Spiace dirlo ma da un certo punto di vista sono i più seri.

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