martedì 30 maggio 2017

La futura legge elettorale un'occasione per la sinistra .... forse


Anche se in Italia vale il detto trapattoniano "Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco", la nuova legge elettorale che si va profilando all'orizzonte potrebbe essere un'occasione irripetibile per la sinistra italiana. La legge deve ancora arrivare in parlamento e quindi i dettagli tecnici si sapranno solo dopo l'approvazione di camera e senato ma sembra che si vada verso una legge che serva da stampella per il futuro governo della nazione fra Pd e Forza Italia, magari con un appoggio esterno della Lega nei momenti cruciali. In questo modo si realizza il sogno renziano del quasi partito unico da una parte, il sogno berlusconiano di tornare in sella al governo anche se dall'esterno, il sogno di impedire al Movimento 5 Stelle di governare e l'ultimo sogno quello di far fuori i piccoli partiti sempre decsivi in un sistema proporzionale. Chi potrebbe rompere le uova nel paniere a questo disegno Renzusconiano potrebbe essere la sinistra in tutti i suoi rivoli di partitini e partitelli destinati tutti a restare fuori dal parlamento. Considerata l'evoluzione o piuttosto l'involuzione della sinistra degli ultimi anni può sembrare un'utopia (e forse lo è) ma l'unico modo di sopravvivere e di contare qualcosa sarebbe quello per tutte queste piccole formazioni di unirsi sotto un unico simbolo. Un partito unico a sinistra, considerato l'ormai consolidato spostamento a destra del Partito Democratico messo in atto da Matteo Renzi, potrebbe raccogliere un buon bottino di voti superare sicuramente la soglia del 5%, magari arrivando anche in doppia cifra, e scombinare i sogni ed i disegni di Renzi e del suo padre putativo Berlusconi, quel progetto messo a punto ad Arcore quando l'ex cavaliere chiamò a rapporti il giovanotto di Rignano sindaco di Firenze. Magari la sinistra verrà tolta dall'imbarazzo di unificarsi da Alfano che riuscirà a far scendere quello sbarrameto dal 5 al 2% per poter entrare in parlamento, staremo a vedere la partita è ancora lunga.

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