giovedì 17 novembre 2016

Tutto rimandato al 5 dicembre ... ad esclusione dei vari bonus


Ormai è tutto bloccato sia in Italia che in Europa in attesa del "famigerato" 4 dicembre:

- pronunciamento della Corte Costituzionale sull'Italicum: rinviato

- modifiche della legge elettorale: rinviate

- pronunciamento ufficiale della UE sulla legge di stabilità 2017: rinviato

Insomma al 4 dicembre si va a votare sulla fiducia ed a scatola chiusa ma sotto la minaccia di stampo "terroristico" dell'eventuale baratro in cui si cadrà qualora vincesse il NO. Come se l'Italia, con l'attuale Costituzione vigente si trovasse chissà in quale pantano ed il SI risolvesse tutto nell'arco di una nottata dopo che i risultati del referendum fossero noti. Ora se l'Italicum è incostituzionale diventerà costituzionale con un tocco di bacchetta magica qualora vincesse il SI ? E se Renzi e company avessero voluto davvero modificare quella "meravigliosa" legge elettorale che "tutto il mondo ci invidia" non avrebbe potuto farlo subito ? E che cosa impedisce alla UE di approvare o meno la legge di stabilità prima del 4 dicembre ? Forse che con la vittoria del Si o del No quella legge cambierebbe in un modo o nell'altro ? La giustificazioe di tutti questi rinvii è che non si vuole influenzare o condizionare il voto del popolo italiano, che invece in questo modo è totalmente influenzato in quanto si lascia intravedere una specie di catastrofe qualora la riforme fosse bocciata. In realtà in questo modo di fatto non si fa altro che lasciare intravedere una velata minaccia su chissà quale sciagura in caso di vittoria del NO. Unica cosa certa è che si vincerà il NO la legge elettorale dovrà comunque essere rivista in quanto l'Italicum prevede solo l'elezione della Camera dato che la "democratica" riforma renziana toglie il voto ai cittadini per il Senato. 
Ciò che invece non si ferma è la politica dei bonus del presidente del consiglio, che annaspa in tutti i modi per convincere a suon di elargizioni più o meno mascherate varie categorie di cittadini. L'ultima in ordine di tempo è la decontrobuzione totale per il 2017 sulle assunzioni che le aziende del Sud metteranno in atto. Già di prevede in questi due mesi una delocalizzazione selvaggia di aziende dal nord al sud per accedere a questo ulteriore bonus. Renzi non è contento del fallimento del Jobs Act che prevedeva un provvedimento analogo per il 2016, e dopo che i fondi sono terminati e la detassazioni finita per le assunzioni a tempo indeterminato sono esplosi i licenziamenti. Nemmeno il bonus degli 80 euro è servito a fargli capire che i bonus lasciano il tempo che trovano in quanto bonus e non provvedimenti strutturali e quindi poco affidabili. La Boschi ieri sera ha usato anche questa minaccia contro quelli del NO affermando che se avessero vinto di consequenza ssarebbero stati cancellati gli 80 euro, i 500 euro agli insegnanti, i 500 euro ai maggiorenni e via dicendo. Insomma visto che non si riesce a convincere a votare SI con i contenuti si è passati alla politica del voto-comprato, ma questa è stata la linea guida di Renzi da quando si trova al governo.

Nessun commento: