venerdì 11 novembre 2016

Gli Usa e la democrazia del piffero

Quando si parla di Stati Uniti viene sempre in mente l'appellattivo di più grande democrazia del mondo. Ora se la parola democrazia deriva dal greco demos (popolo) e cratos (potere) che democrazia è quella che si comporta esattamente al contrario rispetto al volere del popolo ? Non è la prima volta che accade (ultimo in ordine di tempo G.Bush contro Al Gore) ma anche in questa tornata di elezioni presidenziali ha vinto il candidato meno votato. Tramite un meccanismo non molto democratico in ogni stato (tranne due dove vige il sistema proporzionale) si vota con il maggioritario secco: il candidato che ottiene la maggioranza dei voti in uno stato ottiene tutti i voti dei Grandi Elettori (deputati e senatori di quello stato eletti con leggi diverse per ogni singolo stato). Ora è vero che solo in pochi casi è accaduto che il candidato più votato non abbia poi vinto le elezioni presidenziali, ma dato che il sistema elettorale americano può dare origine a questa stortura antidemocratica forse sarebbe ora di finirla nell'etichettare gli Stati Uniti come la più grande democrazia del pianeta. La vera democrazia sarebbe quella che rispetta il voto popolare e quindi il sistema proporzionale puro. Tutti vari meccanismi studiati per arrivare ad una elezione popolare che consenta, come è di moda affermare oggi, la governabilità sono semplicemente dei marchingegni matematici che hanno un solo obiettivo: l'incapacità di un politico o di un partito di rispondere a pieno alle esigenze ed ai bisogni del popolo. Questo è il meccanismo che si vorrebbe introdurre anche in Italia con il rischio che un partito di minoranza nel paese si ritrovi a governare con la maggioranza assoluta e senza una forza di opposizione numericamente consistente.

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