martedì 15 novembre 2016

La speculazione sul voto referendario da parte di Renzi e company




E' probabile che i padri costituenti, che elaborarono e poi approvarono la nostra Costituzione il 22dicembre 1947, siano in subbuglio nei luoghi dove riposano mentre ascoltano il dibattito sulla riforma costituzionale e sulle tante corbellerie che sono enunciate da una parte e dall'altra dei due schieramenti. In particolare alcuni temi toccati da Renzi e dai suoi boys e girls in merito allo schieramento dei favorevoli al NO sono da rabbrividere se si pensa alla grande maggioranza che approvò la Costituzione nel 48. Sia Renzi, ma ad onor del vero anche alcuni leader politici del NO,  tentano di dare una connotazione politica al fronte del NO come se si trattasse di una formazione politica che dopo il voto dovrebbe in qualche modo andare al governo. E' un gioco politico di stampo opportunista e populista che in prima analisi appare come un affronto al valore del voto sul quale i cittadini sono chiamati a pronunciarsi. Purtroppo la Costituzione che dovrebbe essere elemento fondante e aggregante di uno stato democratico, come lo fu nel 1947 con l'Italia che usciva dalla guerra dilaniata dal regimne fascista, da Renzi e dal Partito Democratico è stata utilizzata come elemento di divisione culminato con il voto in parlamento alla presenza della sola maggioranza. Senza fare confronti improponibili, nel 47 si uscica da una guerra, anche oggi dopo l'era berlusconiana, il paese è completamente diviso grazie sia alla politica dell'ex cavaliere coadiuvata in maniera significativa da una finta opposizione dei vari D'Alema, Veltroni, Prodi  che hanno messo in campo una falsa sfida scendendo allo stesso livello del centro destra. Risultato: una politica litigiosa, lontana dalla realtà e dai problemi del paese, impegnata più sul denigrare l'avversario che su proposte serie e concrete. In questo clima, con un parlamento di fatto "incostituzionale", un presidente del consiglio non passato dalle elezioni, un governo che attua un programma diverso dal programma con il quale il maggior partito che lo sostiene ha preso vosti alle ultime elezioni. In questo quadro Renzi con la sua boria, arroganza e strafottenza ha voluto forzare il parlamento portandolo a votare una riforma costituzionale peggiorativa che addirittura abbassa il livello di demcrazia nel paese. Non contento di questo, nella campagna a favore del referendum, non perde occasione di sottolineare come il fronte del NO sia variegato ponendo un quesito senza senso: che faranno i fautori del NO dopo l'eventuale bocciatura del referendum ? Ma il problema è un altro: che farai tu caro Renzi che hai fatto del referendum una tua questione di vita o di morte (politica naturalmente). Chi vota NO non vota per dare vita ad una coalizione o ad un movimento, ma vota NO semplicemente perché non approva la riforma che il Partito Democratico con l'appoggio di Verdini (a proposito caro Renzi e company prima di puntare il dito sulla composizione del fronte del NO, io mi preoccuperei della elevazione a padre costituente di un filibustiere come Verdini) ha fatto approvare dal parlamento. Punto. Le eventuali consequenze politiche del voto ci saranno solo a causa della scelleratezza del presidente del consiglio e del suo partito. Una cosa è certa: la costituzione, che dovrebbe appunto essere un fattore aggregante del panorama politico, sarà dopo il 4 dicembre un ulteriore motivo di divisione del paese, qualunque sia il risultato, aggravando quella frattura nata con il ventennio berlusconiano.

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