lunedì 7 novembre 2016

Dalla Costituzione a difesa delle bastonate alla Costituzione difesa a bastonate

La Costituzione nata nel 1948 dopo la guerra e dopo il ventennio fascista, aveva un obiettivo importante quello di difendere la democrazia nel nostro paese sollevando tutti i meccanismi di difesa democratici possibili affinché non si ritornasse a vivere una dittatura. Quella Costituzione fu largamente condivisa sia dal parlamento che da popolo e per 68 anni ha svolto egregiamente la sua funzione pur non essendo rispettata in ogni suo principio. Nel corso degli anni diverse sono state le modifiche apportate ma sempre dedicate alla seconda parte e mai stravolgenti nella prima parte. Solo Berlusconi nel 2006 provò a forzare la mano ma il suo tentativo fu rispedito al mittente prima dal parlamento dove non si ottenne la maggioranza qualificata per evitare il referendum popolare e successivamente dal popolo con il voto. La Costituzione quindi sopravvisse a quell'attacco portato dalla maggioranza di centro destra. Anche in quella occasione comunque non si verificarono scene come quelle che viviamo da qualche mese a questa parte. Oggi il governo Renzi porta un nuovo attacco alla Costituzione del 1948, un attacco pesante in quanto, pur andando a toccare solo la seconda parte, gli articoli modificati sono talmente tanti e di notevole portata che anche la prima parte ne risulta maltrattata. Che dire in fatti dell'art. 1 che sancisce la sovranità popolare in pieno contrasto con la cancellazione del voto popolare per la nomina del nuovo Senato ?. Si sta verificando inoltre un fatto nuovo impedendo in ogni modo qualsiasi forma di contestazione al governo nella sua campagna a favore del Si (altro fatto completamente anomalo che un governo, nella persona del suo presidente del consiglio e dei suoi ministr,i faccia campagna elettorale a favore di una parte o dell'altra): ovunque vada Renzi o la ministra Boschi sono oggetto di contestazioni, contestazioni che comunque sono vietate dalla questura e quindi sfociano inevitabilmente in scontri di piazza. E' accaduto a Genova, a Palermo, a Pisa e ultima piazza in ordine cronologico Firenze. In pratica si sta passando da una Costituzione baluardo della democrazia, ad una Costituzione che uccide la democrazia a partire dalla sua approvazione o meno da parte del popolo. Oggi quindi siamo al punto che un governo utilizza la costituzione per dividere il paese, dopo aver diviso il parlamento (l'immagine del voto finale con la presenza solo della maggioranza evoca atmosfere da regime), e che impiega ogni mezzo a sua disposizione per evitare o mettere a tacere la contestazione: dall'occupazione senza prececenti della televisione pubblica al giochino di vietare manifestazione di piazza per poi "giustificare" interventi repressivi a suon di manganellate. Niente a che vedere quindi con lo sprito che dovrebbe anomare qualsiasi riforma della Carta Costituzione che dovrebbe essere un bene comunque di tutti gli schieramenti politici e di tutto il paese.

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