venerdì 11 novembre 2016

Controlettera di un cittadino qualunque agli italiani residenti all'estero


Cara italiana, caro italiano
nessuno meglio di voi, che vivete all'estero, sa quanto sia importante che il nostro Paese sia rispettato fuori dai confini nazionali. Oggi avete ricevuto una lettera da parte del Presidente del Consiglio che vi invita a votare Si all'imminente referendum sulla riforma costituzionale voluta da questo governo. Forse però voi che vivete all'estero non avete chiara la percezione di quanto sta avvenendo in Italia a proposito di questo referendum e tale percezione non l'avrete certamente con la lettera che vi ha indirizzato Matteo Renzi. Intanto lasciatemi manifestare la mia indignazione per questa lettera che un Presidente del Consiglio di una Repubblica Democratica si permette di indirizzare a cittadini del nostro paese senza mantenere l'imparzialità che dovrebbe un Capo di governo in merito ad un problema così delicato come la riforma della Costituzione. La Costituzione non è un oggetto intorno al quale imbastire una battaglia politica, la Costituzione è la madre di tutte le leggi di una democrazia, quella cioè che dovrebbe definire le regole intorno alle quali funzionano le istituzione e tutta la vita democratica del paese. Un Capo di governo ed uno statista che si ritenesse tale dovrebbe esclusivamente invitare al voto i cittadini invitandoli a leggere la riforma ed a riflettere sui suoi contenuti, ma senza schierarsi da una parte o dall'altra. Il nostro presidente del consiglio ha ritenuto invece di infrangere il ruolo istituzionale che ricopre per schierarsi a favore della riforma. Questo è un fatto gravissimo ma la gravità maggiore sta nei contenuti che ha usato per convincervi a votare per il Si, una serie di inesattezze che rasentano la falsità.
Intanto l'instabilità. Dal 1993 in poi la stabilità dei governi che si sono succeduti nel paese è stata più che solida e solo due governi, il primo di centro destra guidato da Berlusconi ed il secondo di centro sinistra guidato da Prodi, sono caduti portando alle elezioni anticipati. Il primo a causa di un avviso di garanzia proprio a carico del presidente del consiglio, il secondo per una scelleratezza del partito di maggioranza che ha deciso di dedicarsi alla formazione del Partito Democratico piuttosto che a sostenere un governo con una maggioranza risicata. Il problema quindi non è stata la “debolezza” della Costituzione quanto l'avventatezza dei protagonisti.
Veniamo poi al superamento del bicameralismo paritario. Altra bugia colossale che questo sistema parlamentare sia la causa della lentezza nel legiferare del nostro parlamento. Due esesmpi su tutti: la legge Fornero di riforma delle pensioni approvata in 20 giorni circa, la riforma del lavoro proprio di questo governo approvata in pochi mesi. Altre leggi, come quella sulle unioni civili, ha dovuto aspettare qualche decina di anni ma non per un palleggiamento fra Camera e Senato quando per una politica incapace di approvare una legge di civiltà. La lentezza quindi non dipende dal bicameralismo paritario ma di una politica litigiosa e incapace di trovare soluzioni ai problemi reali del paese. In quanto al superamento del bicameralismo paritario vi invito a leggere, se ne siete capaci, l'art. 70 e vi potete rendere conto che il bicameralismo da paritario diventa incasinato con interpretazioni procedurali per quasi ogni legge approvata dalla camera.
Per quanto riguarda poi alla guerra fra enti pubblici, devo ammettere che questo è vero ma voi sareste favorevoli a che lo Stato decidsa cosa fare sui vostri territori senza ascoltare le popolazioni locali ? Che si decida, come si sta facendo in parte, di autorizzare trivellazioni, gasdotti, discariche, linee ferroviare ad alta velocità che sconvolgono il territorio passando sopra le testa dei cittadini e degli amministratori locali ?
E che dire dei costi della politica. Si può stravolgere una costituzione per ridurre i costi della politica quando si sarebbe potuto ridurre gli emolumenti dei politici (a proposito il partito del presidente del consiglio ha votato contro questa proposta di legge in parlamento lo sapevate ?) con una legge ordinaria, ridurre il numero dei parlamentari, ed altri provvedimenti simili senza intervenire sulla costituzione.
Un aspetto poi completamente trascurato e taciuto nella lettera del Capo del Governo riguarda l'elezione e la composizione del nuovo senato. Il senato non sarà poù eletto da cittadini come avviene attualmente ma sarà eletto dai consiglio regionali che sceglieranno i senatori fra sindaci e conasiglieri regionali. Quindi non solo abolizione del voto, ma anche incarichi per svolgere una funzione comunque delicata ed importante, visto le incombenze del Senato, a politici che già svolgono altri incarichi come quello di sindaco o consigliere regionale con il rischio di non far funzionare né l'amministrazione locale né il senato.
Per concludere una piccola nota a quanto sostenuto nella lettera da Matteo Renzi relativamente al fatto che la nuova costituzione non tocca i poteri del presidente del consiglio né alcuno dei pesi e contrappesi. Certo la costituzione in quanto tale forse no, ma se l'abbiniamo alla legge elettorale denominata Italicum (che Renzi promette di cambiare ma dopo il referendum quindi si andrà a votare una riforma costituzionale sulla fiducia) avremo una Camera con la maggioranza rappresentata da un solo partito, un presidente del consiglio di fatto nominato dagli elettori, un senato che non vota la fiducia e quindi un contrappeso cancellato, con la consequenza che un solo partito potrà dare la fiducia al governo con presidente del consiglio il proprio capo di partito. Quindi i poteri del governo sono stati toccati eccome ma senza modificare palesemente la parte della costituzione che tratta questi aspetti.
Quindi è vero oggi siamo ad un bivio: o cambiare cancellando un pezzo della democrazia nel nostro paese e mettendo in mano ad un solo partito o ad un solo uomo il governo del paese nelle prossime legislature oppure mantenere la costituzione attuale e obbligare chi in questi anni ha tentato di cambiarla (Berlusconi prima e Renzi ora) ad ascoltare i cittadini e rispondere alle loro reali esigenze. La prima per esempio applicare in toto la Costituzione attuale a partire dall'art. 1: L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro …. già ma il lavoro di chi ?.

Nessun commento: