lunedì 22 agosto 2016

Referendum costituzionale: il voto è solo per la Costituzione (nè contro Renzi, nè con Renzi, né con Berlusconi, né con Salvini, né con Grillo. etc. etc.)

L'ennesima uscita di Renzi sul referendum con tanto di voltafaccia a quanto va sostenendo da mesi, alla fine rischia di creare più confusione che mai. Matteo Renzi ormai ci ha abituati a questi cambi di rotta improvvisi che arrivano a seconda della direzione che prende il vento, dove per vento si intendono i famigerati sondaggi che avrebbero la pretesa di prevedere quello che sarà l'orientamento dei cittadini in occasioni di tornate elettorali. Cambiare idea è naturalmente legittimo ma quando a farlo è un presidente del consiglio che cambia opinione più o meno come cambia il tempo nel mese di marzo, qualche sospetto di inadeguatezza o quantomeno di personalità politica di basso profilo è sicuramente legittimo. Da quando la riforma costituzionale è stata approvata in parlamento fino ad ieri il buon Matteo è andando sventolando ai quattro venti la sua "coerenza" che prevedeva le dimissioni e l'abbandono della politica bel caso in cui il popolo avesse bocciato il suo progetto. Un'uscita inadeguata e inappropriata per vari motivi, ma anche una dichiarazione che metteva in luce tutta "l'ignoranza" costituzionale ed istituzionale del capo del governo di una repubblica parlamentare e democratica. La materia costituzionale è infatti materia del parlamento e non del governo ed in quanto tale un presidente del consiglio non può legare la vita del suo mandato ad una riforma che spetta al parlamento. A maggior ragione non può farlo se la stessa riforma è sottoposta al referendum popolare, in quanto la minaccia delle dimissioni appare come un ricatto al paese.  Renzi però ha legato la sua vita politica al risultato del referendum esclusivamente perché sapeva che i sondaggi davano il Si avanti. Ora invece che il No è arrivato al sorpasso naturalmente Matteo torna sui propri passi e dichiara che non si dimetterà in caso di vittoria del No. Purtroppo però la sua superbia non gli ha permesso di fermarsi a questa affermazione ma lo ha portato oltre: "Non si andrà al voto prima del 2018". Altro inciampo che sottolinea ancora una volta ignoranza costituzionale: non è certo il presidente del consiglio che decide quando e come si andrà al voto anche in caso di sue dimissioni. Questa prerogativa, la Costituzione, anche quella che potrebbe uscire con la vottoria del Si al referendum, è tutta del Capo dello Stato, l'unico che può indire le elezioni sia per il termine naturale della legislatura sia in caso di caduta del governo. Quindi che Renzi si metta l'animo in pace ed attenda "serenamente" il risultato del referendum dopodichè potrà decidere se dimettersi o meno e se lo farà la palla passerà al presidente della repubblica ed al parlamento e non certo a lui. Il segretario del Partito Democratico ha comunque proseguito nelle sue "baggianate" accusando D'Alema, schieratosi per il No, di essere amico di Berlusconi. Un'affermazione di per sè anche vera ma non certo perché D'Alema sia contro la riforma Renzi-Boschi-Verdini. A questo gioco di dichiarazioni che niente hanno a che fare con la questione del referendum costituzionale non si sono sottratte certo le opposizioni tutte che prima si sono scagliate contro Renzi per la personalizzazione, ora sempre contro Renzi per la sua marcia indietro, insomma nessuno al momento si occupa della vera questione: la nuova costituzione che uscirà se al referendum passeranno i Si. Quindi il primo problema è stabilire che si vota per approvare o respingere la nuova Costituzione che il parlamento ha approvato. Cosa accadrà dopo il voto qualunque sia il risultato, chi voterà Si e chi voterà No fra i vari schieramenti politici ha poca importanza: l'unica cosa importante è che ognuno si faccia la propria idea e vada a votare secondo il suo pensiero. E non aspettiamo aiuti da nessuno per capire che cosa si va a votare, in fin dei con ti non è complicato: è sufficiente leggere la costituzione e leggere il testo della riforma anche se il nuovo testo è sicuramente più complicato e meno comprensibile della costituzione attualmente in vigore.

Nessun commento: