martedì 9 agosto 2016

Rai: un'epurazione senza precedenti

Qualcuno arriccia il naso quando si sostiene che Renzi somiglia a Berlusconi sostenendo che il paragone è improponibile. Beh una volta tanto sono d'accordo: Renzi non è Berlusconi ... E' MOLTO PEGGIO. A sostegno di questa tesi non ci sono solo le riforme che il governo Renzi ha portato a termine e che sostanzialmente sono le stesse che avrebbero volute i governi di centro destra dell'ex cavaliere (riforma del lavoro e riforma costituzionale su tutte), ma anche e soprattutto il fatto che Renzi porta a casa questi provvedimenti partendo da una presunta appartenenza alla sinistra italiana. Berlusconi in fin dei conti tentava di portare a termine il programma per il quale era stato votato, Matteo Renzi tenta invece di realizzare un programma che non è quello presentato alle elezioni dal suo partito e da Bersani con i voti del quale sta governando. Per questo su tentativo sta utilizzando tutti i metodi leciti e meno leciti a sua disposizione. Fra quelli meno leciti è l'occupazione totale della televisione pubblica, la Rai, con l'epurazione e l'allontanamento di tutti coloro che gli sono avversi e che soprattutto contestano la sua riforma costituzionale. Terminata la stagione 2015-2016 in rapida successione si è proceduto con la chiusura della trasmissione televisiva Ballarò e il licenziamento di Massimo Giannini, l'allontanamento del giornalista Nicola Porro e per finire il cambio alla direzione del Tg3 con la sostituzione di Bianca Berlinguer. Non è stato sufficiente: alla radio si deve registrare la cancellazione di un programma come 610, per passare attraverso l'intimidazione a Francesca Fornario e Federica Cifola a non fare battute su Matteo Renzi nella trasmissione radiofonica in onda il sabato e la domenica su Radio 2, fino ad arrivare all'ultima ciliegina e cioè la cancellazione della trasmissione di Rai 3 "Scala Mercalli" che trattava problematiche ambientali e da sempre critica con la politica (totalmente assente) del governo Renzi in materia ambientale. Insomma la battaglia per il Si viene combattuta non tanto con argomenti di merito, ma soprattutto con la censura di quelle voci sia contro la nuova costituzione che critiche rispetto all'azione del governo e  che si levano dalla televisione pubblica. Che dire .... nemmeno Berlusconi aveva osato tanto nel suo famoso editto bulgaro nel quale aveva chiesto e ottenuto l'allontanamento di Biagi, Santoro e Luttazzi. 

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