giovedì 11 agosto 2016

Dove sono finiti tutti i "Siamo Charlie Hebdo" ?




Nel gennaio 2015 dopo l'attentato alla redazione del giornale satirico francese Charlie Hebdo tutta l'europa si mobilitò a difesa della libertà di stampa e di fare satira qualunque fosse l'oggetto della satira stessa. I leader europei sfilarono tutti abbracciati a Parigi e fra loro naturalmente non mancò Matteo Renzi, presidente del consiglio e segretario del Partito Democratico. Il giornale assalito era reo, per il mondo mussumano integralsta, di una satira sferzante e blasfema rivolta verso l'Islam. Il mondo occidentale reagì giustamente a quell'attacco ingiustificato alla redazione del giornale, attacco attraverso il quale furono trucidati 12 giornalisti, indifesa della libertà di stampa e di satira. Oggi quella manifestazione parigina sembra riposta nel dimenticatoio sotto centimetri di polvere, almeno nel nostro paese nela quale c'è stata una mezza sollevazione popolare da parte del Partito Democratico per una vignetta "innocente" rivolta alla ministra Boschi, al suo look ma soprattutto al suo vuoto di argomenti nella propaganda per il Si al riferendum costituzionale. Per il Pd la libertà di stampa e di satira va quindi garantita se e solo se non diretta ai propri esponenti soprattutto se donne. L'accusa di balsfemia rivolta da parte di qualche settore della politica di destra ai giornalisti di Charlie Hebdo fu a suo tempo giustamente rispedita al mittente, ma oggi invece il metro di giudizio è completamente diverso ed opposto per una vignetta che in fin dei conti ritrare la ministra nel suo look istituzionale. E così che tutti coloro che si unirono sotto la bandiera francese al grido di "Siamo tutti Charlie Hebdo" oggi cambiano bandiera ed accusano il Fatto Quotidiano, il giornale che ha publicato la vignetta, si essere sessista magari auspicando una sorta di censura per il giornale diretto da Marco Travaglio. Bene ora sappiamo che il concetto di libertà di stampa per quelli del Partito Democratico non ha un valore assoluto ma dipende .... dall'oggetto delle critiche da parte della stampa stessa.

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