giovedì 25 agosto 2016

Non è la natura che uccide l'uomo ... ma l'uomo che uccide se stesso










"Il terremoto ha ucciso xxxx persone" ... "L'alluvione ha ucciso yyyy persone" .... "La frana ha portato via zzzz presone" ... Sembra un bollettino di guerra, una guerra che l'uomo combatte con un'entità forte che colpisce usando le sue enormi risorse contro le quali, quando entrano in azione, l'essere umano non ha molte carte da giocare. In realtà questa entità non è altro che la Natura, la padrona cioè di un pianeta sul quale l'umanità è arrivata per caso, e le sue azioni non sono altro che le manifestazioni di come la natura ed il pianeta vivono. L'uomo si muove, mangia, lavora, pensa ed in questo modo vive, la Natura vive con il vento, la pioggia, i terremoti: queste sono le manifestazioni attraverso le quali il pianeta dimostra di vivere. Come possono convivere queste due entità senza che l'una abbia la meglio sull'altra ? Poiché è l'uomo l'intruso, il pianeta e la natura hanno vissuto per milioni di anni indisturbati, dovrebbe essere l'uomo stesso a cercare di integrarsi cercando di dare il meno fastidio possibile e soprattutto cercando difendersi da quelle manifestazioni "naturali" che non possono essere eliminate (sarebbe come chiedere all'essere umano di non respirare e di non mangiare .. morirebbe in pochi giorni). E l'uomo avrebbe le capacità per farlo perché conosce esattamente i rischi che l'uomo stesso può correre in consequenza di queste manifestazioni naturali e conosce come si possono contrastare questi fenomeni nel rispetto della natura, ma c'è un problema: i costi e soprattutto la mancanza di visione a lungo termine. E poi vuoi mettere tutto lo show che viene messo in atto quando accadono questi fenomeni naturali ? Televisioni, giornali, dibattiti, dirette dai luoghi interessati, e parole parole parole parole ... che si ripetono all'infinito e sempre le stesse. A dire il vero in queste ore qualche parola o dichiarazione diversa si sente, causa dei tempi che sono cambiati dall'ultimo terremoto quello dell'Aquila. Generalmente sono scemenze o idiozie niente cioè che possa servire a risolvere il problema o migliorare questa convivenza fra uomo e natura. Dove poi non ci sono fenonemi naturali che diventano disastri per la scelleratezza umana, l'uomo si applica nel creare lui stesso tragedie contro se stesso. Guerre, sfruttamenti, sopraffazione dell'essere umano sull'essere umano per motivi futili e ininfluenti sulla vita del pianeta e dell'universo in generale: motivi religiosi e razziali che utlizzano la diversità, solitamente creata ad arte dallo stesso essere umano, per combattere il "diverso". Insomma pur vivendo su un minuscolo pianeta all'interno di una sistema solare, di una galassia, di un universo che ci appare infinito ma del quale abbiamo compreso le leggi che ne regolano la vita, questo minuscolo e infinitesimo essere vivente che è l'essere umano, è incapace di vivere in armonia con l'immensità della natura che lo circonda e con se stesso. Il Sole, la stella che ci garantisce la vita, è destinata a morire fra qualche miliardo di anni ma è molto probabile che l'umanità si autodistrugga molto prima.

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