lunedì 10 giugno 2013

Non c'è chi vince ma solo chi perde meno

Grandi festeggiamenti stasera nel Pd tutti a cantare vittoria, abbiamo vinto qui, abbiamo vinto la', ma nella realtà non c'è nessuno chi vince quanto piuttosto chi perde meno. Con una tornata elettorale dove il partito di maggioranza assoluta è il partito dell'astensione, parlare di vittoria è veramente anacranostico e fuori dal contesto del paese. Per una volta tanto sono in accordo con Renzi che dice che tutti i partiti stanno andando a marcia indietro e vince chi va meno indietro, ma io preferisco al termine vince il termine non perde. In questa corsa all'indietro a queste amministrative si è aggiunto anche il Movimento 5 stelle che dopo la delusione affibbiata ai propri elettori in seguito alle elezioni politiche, ha aggravato il proprio insuccesso mandando allo sbaraglio candidati fuori dal contesto del territorio. Indicativo il voto di Siena dove i grillini non sono riusciti nemmeno ad andare al ballottaggio dopo che Grillo sono cinque anni che prepara queste elezioni amministrative nella città toscana in seguito alla vicenda del Monte dei Paschi. Certo stasera molte città in mano al centro destra, prima su tutte Roma, sono passate di mano ma se il Parito Democratico si adagerà su questa non sconfitta intermedia, farà la solita fine di sempre: sconfitto alle prossime elezioni politiche che arriveranno molto prima dei prossimi 5 anni. Il problema sul quale la politica tutta dovrebbe ragionare, ma che sicuramente non farà, è l'astensionismo arrivato a percentuali anomale per un paese come l'Italia. Oggi però c'è un elemento nuovo nei commenti dei politici che, invece di ignorare l'astensione come si è sempre fatto, sono passati ad affermare che in fin dei conti oltre il 50% di astensione non è un grosso problema. Anche in altri paesi europei e addirittura negli Stati Uniti la partecipazione alle elezioni è scarsa e quindi perchè ci dobbiamo preoccupare ? E' come dire se hai un cancro non ti preoccupare perchè tanto sono in tanti altri ad averlo. Se non ci fossero gli ennesimi dati negativi dell'economia (Pil ancora in negativo e produzione industriale ancora in calo mentre in altri paesi come la Francia ci sono già segnali di ripresa) si potrebbe commentare questa elezione sorridendo ma i dati sono quelli che sono e la politica italiana, sia a livello nazionale che locale, non rappresenta più il paese. 

1 commento:

jouy-carladidi ha detto...

Sai quale è il lato positivo? La sconfitta della lega. Comunque posso comprendere chi non vota alle politiche. per il proprio territorio non farlo è di dubbio gusto. Per chi hai votato? Ancona è cs. A Viareggio ha vinto un giovane avvocato di 39 anni Comunista. Vai alla pagina del tirreno! Buonanotte!