giovedì 15 settembre 2011

La commedia italiana del terzo millennio


Negli anni 50-60 i film di De Sica, Totò, Albrto Sordi rappresentavano erano il fiore all'occhiello del cinema italiano (anche se nel caso di Totò si tratta di un fiore riconosciuto a posteriori), in cui si rappresenteva la società italiana del post bellica che si dava da fare per risorgere dalle ceneri del fascismo e di una guerra disastrosa. Negli anni 70 c'è stato poi il fenomeno dei film spazzatura di Edwige Fenech ed Alvaro Vitali e simili che hanno spostato il tema sul sesso e l'erotismo da quattro soldi iniziando un percorso in discesa ed un notevole decadimento culturale. Negli anni 80-90 il decadimento è proseguito con i vari polpettoni natalizi realizzati dalla coppia Boldi-De Sica (figlio ... Vittorio si sarà rivoltato nella tomba non si sa quante volte) e successivamente dai due separati come si addice ad ogni buona famiglia. Negli ambienti cinematografici e culturali ci si domandava chi avrebbe preso il testimone di un'eredità così pesante della cinematografia italiana e sinceramente non si intravedeva nessun degno candidato a proseguire un'opera così complessa ed impegnativa. Certo nessuno si aspettava che le sorti della commedia italiana fossero, negli anni 2000, prese in mano da un politico e addirirttura dal Presidente del Consiglio del governo italiano. Con le sue vicende di queste giorni Silvio Berlusconi ha superato di gran lunga tutti i suoi predecessori in quanto a storie intricate e squallide che faranno impallidire non solo Boldi e De Sica ma persino il buon Alvaro Vitali. Certo le storie sono anche commisurate ai tempi che stiamo vivendo. Negli 70-80-90 non esistevano i cellulari e al più si poteva spiare dal buco della serratura per osservare la Fenech che si spogliava e che si destreggiava in qualche prestazione a sfondo erotico. Oggi i tempi sono cambiati e attraverso il cellulare si può fare di tutto e Berlusconi non si è fatto proprio mancare niente. Corruttore, corrotto, ricattato, ricattatore, favoreggiatore della prostituzione minorile e non, utilizzatore finale, magnaccia ... insomma in questi anni il capo del governo più indagato non solo d'Italia ma di qualsiasi altra democrazia planetaria (e probabilmente dell'universo) non si è fatto mancare niente. Come meravigliarsi se ora il paese si trova nelle stesse condizioni della Grecia o in condizioni peggiori della Spagna quando per 8 anni negli ultimio 10 è stato governato da un personaggio che a giudicare dalle intercettazioni telefoniche non aveva nemmeno il tempo per andare ad espletare i propri normali bisogni fisiologici. Solo per rispondere alle telefonate dei propri procacciatori e dei propri assistiti avrebbe dovuto avere a disposizione una giornata di almeno 36 ore. Sintomatico quanto accaduto oggi. Mentre il Presidente francese ed il Capo di gabinetto inglse si recavano a Bengasi ed a Tripoli per assicurare il proprio sostegno ai rivoltosi libici (e in questo modo garantirsi gli approvigionamenti di petrolio e gas), il povero commediante del terzo milennio se ne stava nel proprio palazzo attorniato dai propri avvocati a cercare di difendersi dagli affondi della magistratura che ormai occupa almeno il 60% del proprio tempo ad occuparsi di indagini relative ai loschi traffici del cavaliere. Dopo tre mesi in cui si è parlato solo di manovre, tagli, tasse, annessi e connessi per evitare la bancarotta grazie asll'intervento della BCE e di Giorgio Napolitano, ora Berlusconi torna alla vita di sempre e ad occuparsi dei propri guai giudiziari, guai che aumentano a dismisura non essendo stato capace di turlopinare parlamento e corte costituzionale con le sue leggi ad personam. All'Italia Beautiful, il mega polpettone televisivo più che decennale, le fa un baffo ... noi abbiamo Berlusconi che guarda caso inizia sempre con la B.

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