giovedì 29 settembre 2011

Dalle intercettazioni, alla legge bavaglio al controllo di Facebook ... ecco l'offensiva del regime di centro destra


Terminata la fase delle manovre e del salvataggio di parlamentari e ministri inquisiti, il Tizio e soci riprendono l'attività a loro più care: quella della restrizione della libertà e della instaurazione di quel regime tanto caro alla destra vecchia (fascisti mascherati di azzurro) e nuova (fascisti vestiti di verde). Il primo punto sono le intercettazioni telefoniche che costituiscono la pietra dello scandalo per il plurindagato del consiglio in quanto attraverso di esse il paese intero, ma che dico, il mondo intero è potuto venire a conoscenza della sua malattia, quella dichiarata dalla moglie Veronica a Repubblica. Il vecchio è malato di sesso e irriducibile all'avanzare dell'età utilizza il proprio denaro, e fin qui niente di male, ma anche lo Stato ed la sua posizione di presidente del consiglio per procurarsi donne disposte a soddisfarlo nei suoi giochi erotici. Faccende personali, qualcuno sostiene, certo ma quando per dare sfogo alla propria libidine ci si affida a faccendieri che diventano il suo braccio destro anche in affari di stato, quando per presenziare a festini con le dobbe procacciate dal faccendiere trascura i problemi del paese, quando per farlo tornare a governare è necessario l'intervento della BCE e del Capo dello Stato, allora i suoi affari privati diventano un problema di tutti. Ora per evitare che i suoi intrallazzi vengano alla luce, il Tizio intende limitare se non impedire le intercettazioni telefoniche senza preoccuparsi che proprio attraverso di esse la magistratura ha ottenuto notevoli successi negli ultimi anni. Certo se poi il plurindagato si intrattiene al telefono con persone di malaffare che sono nel mirino della giustizia è chiaro che anche lui finisce per essere intercettato. Che si occupi di governare se ne è capace, che parli al telefono con capi di stato e di governo ed allora le sue telefonate non interesseranno a nessuno. Ma bloccare le intercettazioni non è sufficiente, è necessario bloccare anche la rete, strumento micidiale come l'ha definita Gasparri, perchè sulla rete ci sono persone, i blogger, che diffondono e commentano notizie che a volte la stampa ufficiale trascura. Ed allora qui il controllo è d'obbligo e diventa più sottile. Nella legge sulle intercettazione si introduce il comma 29 che regolamenta l'istituto della rettifica accumunando giornali, gironali on-line e siti informatici, deniminazione che comprende tutto. La norma è scientifica e in questo post è descritta molto bene anche nei suoi effetti drastici nel mondo della rete, dove, qualora venisse approvata, nessuno sarà più libero di scrivere di qualunque argomento senza incorrere nell'obbligo della rettifica pena multe salate. Dobbiamo ribellarci a questa stretta motivata dagli interessi del Tizio del consiglio che, incapace di gestire in maniera decente il paese e la crisi, non vuole a nessun costo abbandonare la poltrona di comando. Ma saremmo ingenui se nella reltà attuale della rete e di internet si pensasse che il governo ed il potere tentino di tenere sotto controllo quanto avviene nel virtuale solo attraverso norme di legge. Sono norme che comunque alla fine creano dissenso proteste e che spesso non possono venire emanate ed allora si ricorre a metodi più subduli, dal polizia di stato da vero e proprio regime. E' quanto accade più o meno su Facebook dove c'à un proliferare di gruppi che si definiscono comunisti ed un fermento attorno a questi gruppi che avrebbero l'intento di riportare i comunisti quelli veri in parlamento e forse anche al governo. Se si entra in questi gruppisi scopre che sono frequentati da tre generi di utenti: quelli che ci credono realmente e che tentano di fare un'attività seria e costruttiva, quelli che si divertono a cazzeggiare e per loro è un gioco come un altro, quelli che si fingono interessati ma in realtà la loro presenza ha il solo scopo di tenere sotto controllo il gruppo ed evitare che arrivi ad organizzare qualcosa di concreto. Questa terza categoria di persone spesso ha anche funzioni di amminstratore del gruppo e esce allo scoperto quando qualche utente inizia a fare proposte concrete, in quel caso inizia la diatriba che alla fine porta alla cancellazione dell'utente intraprendente. Solitamente il falso amministratore agisce attraverso uno o più profili, anonimi o con false identità, usa una di queste per provocare il malcapitato ed ingenuo utente attivista fino a farlo considerare un disturbatore ed a quel punto scatta l'espulsione. Sono vicende sperimentate personalmente e nno dettate dalla fantasia. Insomma il regime opera atrtaverso vari canali e la legge bavaglio è solo uno dei tanti ma non il più pericoloso e soprattutto non l'unico ... è opportuno vigilare e quando si verificano episodi strani denunciarli e renderli pubblici se si intende contrastare il tizio e la sua cricca.



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