
giovedì 29 settembre 2011
Dalle intercettazioni, alla legge bavaglio al controllo di Facebook ... ecco l'offensiva del regime di centro destra

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mercoledì 28 settembre 2011
Ed ora abbiate la decenza di non romperci più le scatole con i vostri successi nella lotta alla mafia

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La coerenza questa sconosciuta

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martedì 27 settembre 2011
Ignoranti, mafiosi, insulsi e puttanieri

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sabato 24 settembre 2011
Ed ora riforme .... Ops no c'e' da salvare un altro ministro

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giovedì 22 settembre 2011
Un governo che lavora senza sosta ....

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Il paese in mano a 316 manigoldi

La solita manfrina che il governo deve andare avanti perchè scelto dagli italiani ormai non regge più e su questo ritornello siamo diventati lo zimbello del mondo intero. Lo sa bene Berlusconi, lo sanno bene Pdl e Lega e ormai lo hanno imparato anche gli italiani, almeno quelli che hanno riacquistato le proprie facoltà dopo aver subito il lavaggio del cervello mediatico e quelli che tali facoltà le hanno sempre mantenute. La maggioranza non esiste più da mesi e si regge in piedi grazie ad un manipolo di mercenari, assoldati dal grande capo proprio in un perfetto stile da regime, che sono passati da una parte all'altra infiscandosene del voto degli elettori. Certo se il governo grazie a questa trasfusione urgente resasi necessaria per compensare l'emorragia causata dalla fuga di parlamentari ex An, avesse davvero iniziato a governare ed a gestire la crisi economica-finanziaria che attanaglia da anni il paese, tutto sarebbe stato più sopportabile benchè non corretto rispetto agli elettori, ma la musica non solo non è cambiata ma è addirittura peggiorata con la crisi sempre più nera, le borse sempre più in picchiata ed il capo del governo sempre più invischiato in uno scandalo dopo l'altro. Ma lui resiste a guardia del fortino difeso strenuamente da quel manipolo di 316 deputati ai quali l'Italia intera (a parte qualche ominide verde) non da più credito. Due manovre in due mesi ed una terza all'orizzonte non sono servite e non serviranno a niente, è come cercare di tappare una falla usando semplicemente le mani che sono solo due mentre i buchi si aprono uno dietro l'altro a velocità impressionante. Sarebbe necessario andare alla causa del problema, individuare il generatore di buchi e interrompere la sua attività, ma nemmeno il Presidente della Repubblica ci è riuscito ed il capo di governo più indagato che la storia dei paesi democratici ricordi continua indisturbato la sua opera di perforatore e affondatore dell'economia italiana. Ormai l'assedio al dittatore è completo: il paese intero (a parte sempre qualche ominido verde e qualcuno azzurro), il mondo imprenditoriale nel suo complesso, i sindacati (ormai anche Cisl e Uil se ne sono resi conto), la magistratura, lavoratori e disoccupati, pensionati, i lampedusani che hanno toccato con mano le promesse al vento, insomma tutti sono contro quest'uomo ed il suo manipolo di soldatini di legno. Sembra di vedere un classico western quando una pattuglia di giacche azzurra riunisce i carri in circolo per resistere all'assalto dei pellerossa che intendono difendere la loro terra. Berlusconi alla stregua di un colonnello dell'esercito americano ha stretto intorno a se tutti i 316 soldatini mentre intorno a loro infuria l'assedio. Purtroppo manca un valido generale a guidare l'assedio e l'attacco finale per far crollare il dittatore che in questo modo ha gioco facile a resistere. Gli attacchi sono portati maldestramente come quello verbale del leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, che paventa il morto come consequenza del perdurare del regime Berlusconi, una frase che ha scatenato un putiferio. E' sicuro che se si intende salvare il paese è necessaria un'azione di forza che potrebbe venire dalla piazza, quella stessa piazza che il dittatore chiama in causa per legittimare il suo governo ormai illegittimo, ma è necessario muoversi presto prima che il crollo del paese sia totale e difficile da rimediare.
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venerdì 16 settembre 2011
Da popolo di santi poeti e navigatori ... a puttanieri e saltimbanchi

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giovedì 15 settembre 2011
La commedia italiana del terzo millennio

Negli anni 50-60 i film di De Sica, Totò, Albrto Sordi rappresentavano erano il fiore all'occhiello del cinema italiano (anche se nel caso di Totò si tratta di un fiore riconosciuto a posteriori), in cui si rappresenteva la società italiana del post bellica che si dava da fare per risorgere dalle ceneri del fascismo e di una guerra disastrosa. Negli anni 70 c'è stato poi il fenomeno dei film spazzatura di Edwige Fenech ed Alvaro Vitali e simili che hanno spostato il tema sul sesso e l'erotismo da quattro soldi iniziando un percorso in discesa ed un notevole decadimento culturale. Negli anni 80-90 il decadimento è proseguito con i vari polpettoni natalizi realizzati dalla coppia Boldi-De Sica (figlio ... Vittorio si sarà rivoltato nella tomba non si sa quante volte) e successivamente dai due separati come si addice ad ogni buona famiglia. Negli ambienti cinematografici e culturali ci si domandava chi avrebbe preso il testimone di un'eredità così pesante della cinematografia italiana e sinceramente non si intravedeva nessun degno candidato a proseguire un'opera così complessa ed impegnativa. Certo nessuno si aspettava che le sorti della commedia italiana fossero, negli anni 2000, prese in mano da un politico e addirirttura dal Presidente del Consiglio del governo italiano. Con le sue vicende di queste giorni Silvio Berlusconi ha superato di gran lunga tutti i suoi predecessori in quanto a storie intricate e squallide che faranno impallidire non solo Boldi e De Sica ma persino il buon Alvaro Vitali. Certo le storie sono anche commisurate ai tempi che stiamo vivendo. Negli 70-80-90 non esistevano i cellulari e al più si poteva spiare dal buco della serratura per osservare la Fenech che si spogliava e che si destreggiava in qualche prestazione a sfondo erotico. Oggi i tempi sono cambiati e attraverso il cellulare si può fare di tutto e Berlusconi non si è fatto proprio mancare niente. Corruttore, corrotto, ricattato, ricattatore, favoreggiatore della prostituzione minorile e non, utilizzatore finale, magnaccia ... insomma in questi anni il capo del governo più indagato non solo d'Italia ma di qualsiasi altra democrazia planetaria (e probabilmente dell'universo) non si è fatto mancare niente. Come meravigliarsi se ora il paese si trova nelle stesse condizioni della Grecia o in condizioni peggiori della Spagna quando per 8 anni negli ultimio 10 è stato governato da un personaggio che a giudicare dalle intercettazioni telefoniche non aveva nemmeno il tempo per andare ad espletare i propri normali bisogni fisiologici. Solo per rispondere alle telefonate dei propri procacciatori e dei propri assistiti avrebbe dovuto avere a disposizione una giornata di almeno 36 ore. Sintomatico quanto accaduto oggi. Mentre il Presidente francese ed il Capo di gabinetto inglse si recavano a Bengasi ed a Tripoli per assicurare il proprio sostegno ai rivoltosi libici (e in questo modo garantirsi gli approvigionamenti di petrolio e gas), il povero commediante del terzo milennio se ne stava nel proprio palazzo attorniato dai propri avvocati a cercare di difendersi dagli affondi della magistratura che ormai occupa almeno il 60% del proprio tempo ad occuparsi di indagini relative ai loschi traffici del cavaliere. Dopo tre mesi in cui si è parlato solo di manovre, tagli, tasse, annessi e connessi per evitare la bancarotta grazie asll'intervento della BCE e di Giorgio Napolitano, ora Berlusconi torna alla vita di sempre e ad occuparsi dei propri guai giudiziari, guai che aumentano a dismisura non essendo stato capace di turlopinare parlamento e corte costituzionale con le sue leggi ad personam. All'Italia Beautiful, il mega polpettone televisivo più che decennale, le fa un baffo ... noi abbiamo Berlusconi che guarda caso inizia sempre con la B.
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lunedì 12 settembre 2011
Italia: un paese ingrato verso il suo grande benefattore

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venerdì 9 settembre 2011
I 10 anni che hanno cambiato il mondo ..... e affossato l'Italia

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giovedì 1 settembre 2011
Bei tempi quelli del bunga bunga

Lo scorso anno in questo periodo l'Italia ed i giornali erano alla prese con le allegre feste del Presidente del Consiglio nella sua villa di Arcore. Il paese scopriva giorno dopo giorno come suo Capo di governo trascorreva le serate in compagnia di allegre ragazzotte alle quali poi il generoso statista regalava qualche decina di migliaia di euro, qualche gioiello o qualche appartamento nell'ormai famoso residence dell'Olgettina. Il traffico di donnine era gestito dal fedele Emilio Fede (scusate il gioco di parole), dall'affarista Lele Mora e dalla innamorata (del cavaliere) e pronta ad essere impalmata Nicole Minetti. Gli italiani discutevano animatamente sulle notti di Arcore ed anche in questa occasione si dividevano a metà. Il virus del bipolarismo o del bipartitismo aveva colpito anche il gossip sulle notti di Arcore. Una buona metà del paese (formato prevalentemente da persone di sesso maschile) era schierato a favore dell'indagato del consiglio e, sostenendo la tesi che tutto quel pettegolezzo alla fine riguardava la vita privata di Berlusconi, in fondo questa schiera di cittadini invidiava profondamente il cavaliere per le sue notti brave. L'altra metà del paese invece era scandalizzata e reclamava a gran voce le dimissioni di un Capo di governo palesemente distratto dai suoi doveri politici da ciò che combinava poi la sera rinchiuso nella sua villa milanese. La crisi economica non c'era e se c'era passava in secondo piano rispetto ai racconti delle notti di Arcore che erano ricostruiti sulla base delle intercettazioni telefoniche. Si discuteva animatamente in ogni bar, ad ogni angolo di strada e ovunque ci fossero almeno tre persone che si incontravano per qualche motivo, l'argomento principe finiva poi per diventare il famoso bunga bunga del presidente Berlusconi. Bei tempi e bella stagione quella che ora viene ricordata con nostalgia anche da coloro che erano fra i più arrabbiati per essere governati da un .... puttaniere .... di alto bordo. La situazione ora è profondamente cambiate e quei tempi sembrano così lontani da sembrare un bel sogno ormai svanito. Oggi siamo alle prese con un altro genere di bunga bunga, con meno certezze, con meno punti fermi di quello dello scorso anno, senza intercettazioni telefoniche ma con notizie che sembrano più volatili di quelle relative alle notti di Arcore. Quest'anno si parla di soldi, soldi che in qualche modo dovranno essere prelevati dalle tasche di quei cittadini che un anno fa si ritrovavano a parlare di un uomo 70enne che si trastullava ogni sera con quattro o cinque ragazzotte di giovane età. Quelle certezze non ci sono più ed il paese è sgomento. Una mattina sono i pensionati a ritrovarsi nella disperazione più assoluta, dopo qualche ora le loro sorti migliorano ma peggiorano quelle di tutti i cittadini investiti dalla notizia di un aumento dell'IVA, ma anche questa notizia sparisce e non c'è nemmeno il tempo di tirare un sospiro di sollievo che subito tocca ai lavoratori pubblici a cadere nella depressione più assoluta, tranquilli questione di poche ore ed è il turno degli evasori, anche loro una delle categorie più protette del paese, hanno il loro momento di sconforto totale. Insomma un balletto iniziato con una prima rappresentazione a luglio, proseguito in quello che sembrava un secondo tempo nonchè atto finale ad agosto, ma che ora prosegue in una confusione totale. Alla mattina ogni cittadino appena alzato inizia a fare i conti di quanto dovrà sborsare, ma sono conti che non trovano mai fine e che vanno ricalcolati, reimpostati al ritmo di una o due volte all'ora. Il paese è sfinito da questo tira e molla che va avanti ormai da circa 20 giorni e qualcuno inizia a tirare fuori, come lo scorso anno ai tempi allegri del bunga bunga, la storia delle dimissioni. Insomma la situazione è al limite della nevrosi, niente più certezze, niente più notizie sulle quali discutere animatamente perchè nel giro di pochi minuti diventano subito vecchie e sorpassate ed allora il partito dei nostalgici del bunga bunga vede ingrossare le proprie file di ora in ora.
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