giovedì 10 giugno 2010

Il regime avanza, il PD spiana la strada: censurate le notizie su traffici illegali dei parlamentari ma in cambio sapremo quanto guadagna Bruno Vespa.

Stamani altro passo in avanti per l'instaurazione di un vero e propio regime nel nostro martoriato paese. Non bastano i danno causati da una crisi economica senza precedenti alla quale i governi, compreso il nostro, non hanno saputo rispondere in maniera adeguata portando centinaia di migliaia di persone a perdere il lavoro, ma da oggi sarà più difficile anche contrastare la criminalità e l'illegalità diffusa, compresa quella dei nostri parlamentari. A queste difficoltà si ne aggiungono altre relative al diritto di informazione che già è così precario nel paese. Da oggi difficilmente si riuscirà ad avere una qualsiasi informazione circa i traffici illegali dei nostri politici fino a che questi non siano condannati in giudizio di primo grado e cioè quindi .... mai. Oltre al danno anche la beffa in quanto il governo, nonostante la forza della sua maggioranza in termini numerici, ha posto la questione di fiducia blidando una legge antidemocratica e fascista come questa. Ed è già chiaro che l'operazione si ripeterà anche alla Camera dove non dovranno essere fatte modifiche di alcun tipo come già dichiarato dal capo supremo. Dinanzi a questo colpo autoritario il più grande partito dell'opposizione, il Partito Democratico, non ha saputo far meglio che .... abbandonare l'aula e non partecipare alla votazione, una specie di resa delle armi senza nemmeno ribellarsi o reagire come hanno fatto per esempio i senatori dell'Italia dei Valori. Nonche il risultato sarebbe cambiato ma almeno un segnale di opposizione e resistenza forte avrebbe quanto meno fatto capire che nessuno si arrende all'avanzata del regime. Invece come al solito è il povero Di Pietro ad annunciare l'ennesimo referendum per cancellare un'altra legge vergogna, ma da parte del Pd niente di niente. Quindi non avremo più intercettazioni e l'informazione sui processi sarà fortemente limitata se non abolita ma in compenso ora in coda ad ogni trasmissione televisiva potremo leggere i compensi di presentatori e opinionisti in nome della trasparenza. Sarà contento l'italiano medio con uno stipendio di 1400 euro, o il lavoratore a progetto che intasca circa 6 euro lordi l'ora, o peggio ancora il cassa integrato o il disoccupato di sapere che la sgallettata Simona Ventura per condurre una trasmissione spazzatura si becca qualche milione di euro a puntata, o che il lecchino Bruno Vespa per la sua terza camera prende qualche decina di milioni di euro, e via dicendo. Sarà una bella soddisfazione non c'è che dire. E chi dice che l'informazione è in pericolo è servito.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ancora non riusciamo a capire che l'unica vera opposizione è l'Italia Dei Valori,cerchiamo sempre di trovare qualche cavillo per incriminare A.Di Pietro, facendo il gioco di quella massa di delinquenti che sono al governo.Sosteniamo con forza tutti assieme questo movimento affinchè con la sua forza possa essere la vera alternativa a questo governo di criminali senza scrupoli. Viva l'ITALIA delle persone oneste!

Eugenio ha detto...

Povero PD, con la grinta che si ritrovano fanno pena. Almeno l'IDV si fà sentire. Non li voterò finchè non scenderanno in piazza a lottare anche coi denti contro quel puffo malefico.
Ma con una debolezza simile cosa credono di governare? Vogliono fare la stessa fine che ha fatto il povero Prodi, per colpa delle idelogie sconclusionate di una
coalizione capace di pensare solo al proprio tornaconto di partito?
Quelli che governano ora sono l'esatto contrario; chi ci rimette? E' sempre il povero pantalone.