venerdì 11 giugno 2010

Cambiare tutto per non cambiare niente

Cambia la sigla, cambia lo studio, cambia il sito, insomma aria nuova al Tg1, peccato che non abbiano proceduto anche al cambio del direttore, sarebbe stato davvero un nuovo telegiornale. E invece ecco che da due giorni i giornalisti del Tg1 non fanno altro che pubblicizzare e lodare il nuovo telegiornale, ma di nuovo non c'è niente a parte le apparenze. Insomma in linea con i tempi che stiamo vivendo quello che conta è l'esteriorità, il contenitore piuttosto che i contenuti. Quelli non sono affatto cambiati anzi sono peggiorati da quando Berlusconi ha messo un suo "uomo" alla guida del telegiornale di Rai 1. E il buon Minzolini non si è smentito nemmeno ieri con il suo editoriale nel quale non si è limitato ad illustrare la nuova veste del telegiornale, ma si è esibito in una messa in scena nella quale il suo padrone è un maestro. Quella di negare la crisi e di lodare l'Italia come il paese che ne sta uscendo meglio. Gia' tanto a lui mica viene bloccato lo stipendio o decurtato come ai dipendenti pubblici. E' sufficiente poi fare una breve visita al sito del Tg1 (breve mi raccomando può causare effetti collaterali non indifferenti potreste Berlusconizzarvi ... ) per rendersi conto che la qualità delle notizie è sempre la stessa .... scarsissima e sempre super allineata con il padrone del sistema televisivo italiano nonche' capo del governo. Nel paese tutti i giornali protestano contro la legge bavaglio sulle intercettazioni telefoniche e sul sito del Tg1 per trovare qualche notizia in merito è necessario andare a scavare a fondo. Per non parlare poi dei servizi televisivi incentrati sulle solite interviste a Cicchitto, Gasparri e Capezzone per poi lasciare il passo a notizie fondamentali per il paese: come affrontare l'estate, come prepararsi al caldo, cosa mangiare in estate e via dicendo. Concludendo .... cambiare tutto per non cambiare niente.

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