mercoledì 23 giugno 2010

Ecco chi metterà le mani nelle tasche degli italiani

La stagione del "meno tasse per tutti" inaugarata nel 2001 dal tele imbonitore di Arcore è ormai alla fine. La pressione fiscale, aumentata durante questo terzo governo di centro destra, subirà una nuova impennata grazie al federalismo fiscale. Fino ad oggi i costi di questa riforma così agognata da tutti per motivi diversi, sono stati tenuti nascosti ma ora lentamente vengono alla luce. Il ministro dell'economia, utilizzando il solito linguaggio politichese, annuncia che nel prossimo decreto base sul federalismo sarà previsto "il ritorno ai Comuni del potere fiscale, nel loro comparto naturale di competenza: immobiliare e territoriale". In parole comprensibili dal popolo e dai cittadini: tornerà l'ICI. Naturalmente il suo nome sarà diverso, si parla di IMU, come si è soliti fare in Italia dove gli spazzini sono diventati operatori ecologici o gli infermieri operatori sanitari, ma così come per queste professioni la sostanza è rimasta la stessa al di la' del nome, anche in questo caso la sostanza sarà che si tratta della reintroduzione di una tassa sugli immobili. Ecco quindi che alla fine, ma qualcuno aveva ancora dei dubbi ?, le mani in tasca agli italiani, espressione veramente squallida, qualcuno la mette. Non sarà lo Stato direttamente, ma lo Stato sarà l'artefice diretto di questa manovra i cui meri esecutori saranno i Comuni costretti da una parte dal taglio dei fondi e dall'altra dal federalismo fiscale a reperire fondi e in che modo se non tassando i poveri cittadini ? Ecco che i giochi sul federalismo lentamente si scoprono e questa sarà l'arma in mano alla Lega per portare alla divisione del paese tranciandolo in due o addirittura in tre parti per dare vita al disegno secessionista del suo leader Bossi. Il tutto sempre con la complicità del maggiore partito di opposizione, il Partito Democratico, diviso ormai su tutto: una parte è per il federalismo ed una parte no, una parte appoggia la legge sulle intercettazioni e una parte no, una parte è favorevole all'accordo truffa di Pomigliano ed una parte no. Insomma questo non è un Partito ma un accozzaglia di politicanti divisi su tutto e con la loro divisione consegnano giorno per giorno il paese al tele imbonitore di Arcore.

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