lunedì 8 giugno 2009

Berlusconi non vince ... Franceschini va k.o. .. ed il progetto del Partito Democratico fallisce definitivamente

Il Partito Democratico continua nella sua opera distruttrice della sinistra e non se ne vede una via di uscita se Franceschini, dopo il deludente risultato elettorale, dichiara che il PD funziona. In tre anni e due tornate elettorali questa formazione politica è riuscita a cancellare anni di storia del nostro paese ed a far scomparire dal panorama politico italiano ed europeo la sinistra italiana. Al contrario del presidente del milan che è riuscito a mettere insieme buona parte della destra e a mantenere l'alleanza con la Lega, i leader del Pd, Veltroni prima e Franceschini poi, hanno preferito estromettere tutta la sinistra da una possibile alleanza e quindi andare avanti da soli. Un progetto folle per almeno due motivi e distante da quelle che sarebbero state le aspettative di quella parte del paese che forse non aveva nessuna intenzione di ritrovarsi in un partito unico. Mettere insieme due anime come quella dei Ds ex PC e dei democristiani della margherita è stato un fallimento ed è stato dimostrato dalla incapacità del Partito Democratico di fare una reale opposizione al cavaliere, un uomo verso il quale è necessario dire sempre di no a prescindere. Ed invece l'opposizione non c'è stata. A questo folle progetto si è sommata la presunzione di poter affrontare il centro destra con le proprie forze, e questa presunzione è continuata nonostante la sconfitta alle elezioni politiche. La sinistra dal canto proprio ci ha messo del suo suddividendosi ulteriormente in una altrettanto logica pazzesca e suicida. E così i risultati sono che mentre da una parte il presidente del Milan non vince come si aspettava, dall'altra Franceschini, anche se lo nega, prende una sonora batosta ed i loro voti sono spartiti fra Lega e Di Pietro. La crescita del potere della Lega è molto preoccupante soprattutto anche alla luce di quanto avviene in tutta europa dove prendono vigore partiti xenofobi e razzisti dello stesso stampo della Lega. Questa crescita è solo in parte contrastata dall'Italia dei Valori, un partito che come il Pdl si regge sul suo fondatore, Di Pietro in questo caso, un leader per certi versi rozzo e giustizialista, ma l'unico in questo momento che abbia capito che al cavaliere è necessario dire sempre di no. Insomma il futuro di questo paese dove una buona parte degli elettori (oltre il 43%) non sono rappresentati cotinua ad essere cupo e privo di ogni speranza che possa chiamarsi tale. E non si vede chi possa tirare fuori il paese da questa situazione.

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