lunedì 30 novembre 2009

La barzelletta del giorno: Berlusconi non è un mafioso

(Video pubblicato da r-esistenza-settimanale)
Berlusconi probabilmente non sarà mai condannato per mafia, anzi non sarà mai nè processato nè condannato per altri reati nei quali è invischiato, ma certamente non è molto difficile associare i suoi metodi per arrivare al potere ai metodi utilizzati dalla mafia. D'altra parte il suo ultimo grido "Strozzerei chi ha scritto la Piovra", suona come una specie di autodenuncia e confessione. Chi può minacciare persone che hanno scritto della mafia o della camorra se non un mafioso o un camorrista ? Berlusconi non ha fatto altro che mettere in atto il piano golpista della loggia massonica alla quale è iscritto: la P2. Il golpe ideato da Gelli prevedeva l'infiltrazione nelle posizione chiave del sistema, un tentativo fallito negli anni 70 ma messo poi in atto e portato quasi a termine da Berlusconi con la complicità del suo amico Bettino Craxi. Il cavaliere ha iniziato la scalata con l'acquisizione di una televisione via cavo che successivamente ha trasformato in un potente strumento di controllo dell'informazione televisiva. Alla televisione ha affiancato giornali ed una casa editrice, proprio come prevedeva il piano della P2. La macchina era quindi pronta per consentire di attuare la parte operativa del piano stesso e scende in campo. Attraverso le sue televisione mette un atto un vero e proprio lavaggio del cervello mediatico della nazione, una campagna elettorale fatta di proclami lanciati a destra e sinistra senza contenuti veri e propri, ma la maggior parte degli italiani, ormai ipnotizzati dalle sue televisioni e dai suoi giornali, non sono stati capaci di analizzare criticamente le sue fasulle proposte. Aiutato in questo suo piano da una opposizione "inadeguata" ad affrontare una tale macchina da guerra è avvenuto l'irreparabile. Silvio Berlusconi è diventato presidente del consiglio per ben tre volte e una volta entrato direttamente nel sistema ha agito e sta agendo per distruggerlo come prevedeva il piano di Licio Gelli. Tutta la sua azione politica non può che inquadrarsi in questo quadro generale, sia per le iniziative legislative tutte indirizzate a distruggere un sistema giudiziario che tenta disperatamente di fare giustizia, sia per l'alleato che si è messo al fianco come elemento destabilizzatore del paese, la Lega. Un disegno che appare chiaro anche dalle dichiarazioni che spesso Berlusconi rilascia a ruota libera e che denotano, se analizzate con un minimo di attenzione, un disprezzo per lo Stato, per la democrazia e per chi lotta affinchè questa democrazia sopravviva. Le ultime sprezzanti esternazioni in merito alla Piovra ed a chi parla di questo cancro della società italiana (discreditando la Sicilia e l'Italia nel mondo intero secondo lui) ne sono un chiaro esempio. Atteggiamenti e discorsi da mafioso ....

giovedì 26 novembre 2009

Dopo la seconda era fascista inizia anche quella oscurantista


Si parla spesso per quanto riguarda la giustizia di sentenze o di avvisi di garanzia ad orologeria, emesse cioè in momenti particolari, beh oggi la decisione della Commissione Sanità del Senato rientra in questo tipo di decisioni. Ieri si è celebrata la giornata contro la violenza sulle donne ed oggi arriva una decisione che va nella direzione opposta, quella cioè di favorire la violenza sulle donne: è stata bloccata la commercializzazione della pillola abortiva RU486. Una pillola che non rappresenta altro che una modalità meno traumatica e invasiva per abortire, ma nel nostro paese, dominato dalla chiesa cattolica, questa tecnica è vista come troppo poco dolorosa per la donna. D'altra parte quando Adamo ed Eva furono cacciati dal paradiso terrestre per aver mangiato una mela, Dio lo disse chiaramente alla donna puntando il dito contro di lei: patirai pene inimmaginabili. Il nostro stato, dimostrando ancora una volta la mancanza totale di rispetto della costituzione, dimostra ancora una volta la propria ... sottomissione alla chiesa cattolica. Già il fatto di insediare una commissione del senato rappresentava un fatto anomalo come se si trattasse una nmuova tecnica abortiva diventasse un momenti di decisione politica, un fatto sconcertante se si pensa che si tratta esclusivamente di una tecnica che consente l'aborto senza intervento chirurgico. E così il nostro paese oltre che nella seconda era fascista ora si trova anche ricaduto nel più profondo oscurantismo. Governato da una maggioranza impegnata nella salvaguardia del suo capo Silvio Berlusconi, nella pulizia etinica degli extracomunitari, nella salvaguardia dei propri parlamentari coinvolti in reati di mafia, nella privatizzazione di beni comuni come l'acqua, nel lasciare a se stessi i cittadini in un momento di crisi economica senza precedenti perchè troppo preso dagli altri problemi, guidata da un personaggio che predica moralità salvo poi dedicare il proprio tempo ad attività che con la morale predicata hanno poco a che vedere, che ricorre all'europa quando fa comodo, insomma siamo alle prese con uno dei periodi più bui della nostra storia democratica. Domanda .... ma questo è il paese che ci meritiamo ?

martedì 24 novembre 2009

Giustizia, trans e pause pranzo .. tutta melma che sommerge i veri problemi


I numeri snocciolati oggi dal Tg5 in materia di giustizia (una fonte quindi al di sopra di ogni sospetto) sono impressionanti. Il numero di processi in corso in Italia fra civili e penali arriva a quasi 9.000.000 di processi, siamo al primo posto in europa distanziando di tre lunghezze circa il paese europeo più vicino a noi con circa 3.000.000 di processi. La durata media per il primo grado supera i due anni mentre per il secondo grado si arriva a quattro anni ed oltre, ed anche in questo caso ci distinguiamo in europa per essere i più lenti di tutti gli altri sistemi europei. Ma il dato su cui riflettere rimane comunque il numero stratosferico di processi e una buona riforma della giustizia dovrebbe partire da quel dato. Che senso avrebbe infatti stabilire la durata di un processo per legge senza capire le motivazioni che determinano in un paese come il nostro un così elevato numero di processi civili e penali senza nessuna esclusione. Le considerazioni possono essere di tre tipi: la prima è che forse le leggi che regolano la vita sociale e vicile nel nostro paese sono troppe e troppo spesso complicate, la seconda riguarda la litigiosità del nostro popolo e la mal sopportazione di leggi che regolino la vita civile nel paese ed alle quali il cittadino italiano tende a sottrarsi per il proprio interesse personale, la terza considerazione riguarda l'alto numero dei processi penali diretta consequenza probabilmente della poca certezza della pena che esiste in questo paese. Tutti questi problemi possono essere superati e risolti semplicemente con una legge che stabilisca in due anno la durata di ogni singolo processo pena la cancellazione del processo stesso ? Certamente i tempi sarebbero drasticamente abbattuti ma a scapito di quanti processi non celebrati e conclusi ? L'1% dice il ministro Alfano ma i dati lo sconfessano, diverse centinaia di migliaia sicuramente. E' questa la riforma che un paese civile e democratico avrebbe diritto di avere ? E' una domanda a cui saprebbero rispondere anche i bambini delle elementari ..... ma a loro sfugge un particolare .... c'è un uomo da salvare da processi e condanne certe in questo paese ... il cavaliere nonchè presidente del consiglio Silvio Berlusconi e per questa missione impossibile il ministro della giustizia impiega tutte le sue energie e tutta la sua fantasia, non importa se a discapito della nazione intera.
Mentre il governo è impegnato in questa impresa ed in altre minori (dalla pausa pranzo alla lotta contro gli ammalati della pubblica amministrazione, dal turismo con alberghi trasformati in casino' alla privatizzazione ora dell'acqua ma da lì all'aria il passo è breve) e mentre ci si sofferma su qualche notizia positiva com la crescita trimestrale del Pil, l'occupazione va a rotoli ma nessuna ne parla come si dovrebbe. Agricoltori oggi in rivolta a Roma, fabbriche e aziende sull'orlo della chiusura con lavoratori che manifestano occupande piazze e salendo su campanili o torri che siano per mostrare tutta la loro disperazione. Notizie date in fretta anche dai Telegiornali troppo impegnati con la giustizia e con il mondo dei transessuali in rivolta che minacciano giorno dopo giorno di rendere pubblici i nomi dei loro clienti eccellenti. Che lo facessero una volta per tutte cosi' ci togliamo questo pensiero, tanto la politica ormai fagocita ogni scandalo facendosi forte dell'investitura ricevuta quasi come una investitura divina dal popolo. Ma il popolo italiota quando ancora è disposto a sopportare questa melma che giorno dopo giorno sommerge sia chi governa sia chi ... almeno sulla carta .. dovrebbe fare opposizione ?

lunedì 23 novembre 2009

Il decadimento delle istituzioni


Il periodo storico che stiamo vivendo è sicuramente un momento contraddistinto da una decadenza generale nella quale anche il nostro paese è profondamente coinvolto. Una decandenza, che colpisce ogni settore della vita sociale e quindi anche il mondo politico a iniziare dalle più alte istituzioni fino a scendere ai governi locali, che ha avuto un notevole impulso a partire dalla scorsa estate.. Non passa giorno in cui non accada di leggere notizie che rappresentino un segnale icontrovertibile di quanto affermato sopra. Sembra un specie di gara a chi assume atteggiamenti, a chi spara affermazioni, a chi fa dichiarazioni, a chi lancia proclami di sempre più basso livello. Berlusconi, presidente del consiglio, beccato a fare promesse per incarichi politici sia a livello locale che nazionale ed europee a donnine allegre che gli elargivano i loro favori sessuali, ha aperto la stagione del declino istituzionale in grande stile. Marrazzo ha proseguto in grande stile non tanto pe le sue discutibili frequentazioni quanto per non aver saputo rispondere in maniera adeguata ai tntativi di ricatto subiti. Allontanandosi dalla sfera dei comportamenti sessuali per occuparsi più strettamente di problemi politici, nei giorni scorsi c'è stata l'uscita di Schifani, che approfittando dell'assenza di Napolitano per una visita all'estero, ha fatto affermazioni fuori luogo su elezioni anticipate ben sapendo che nè lui nè il Presidente della Repubblica non possono decidere in merito. Sabato arriva Fini che in un discorso ufficiale usa un termine volgare, dando dello stronzo a chi usa parole di troppo nei confronti degli immigrati. Certo parole ormai di uso comune ma che in bocca ad un presidente della camera stonano oltre ad essere profondamente diseducative. Quello delle parole volgari è una tecnica usata spesso da Berlusconi per offendere gli avverasi politici da coglioni, a imbecilli, ad altri epiteti di basso livello che mostrano disprezzo per chi ha idee diverse dalle sue. Passando poi dai comportamenti personali alle iniziative puramente politiche la situazione non migliora e si prosegue nel decadimento soprattutto per certi interventi che poco hanno a che fare con la ideologia politica. Come non inquadrare in questo genere di comportamenti le iniziative del ministro Brunetta che oltre offendere i pubblici dipendenti, oltre che prendersela con i piu' deboli, altro non ha saputo fare mostrando anche lui una dialettica discutibile e una capacità di intervento veramente invvovativa. Nei giorni scorsi poi si è avuta la notizia della caccia al clandestino di cui si stanno facendo promotori alcuni comuni del nord che organizzano veri e propri rastrellamenti o che incitano la cittadinanza a prodigarsi per stanare questi poveracci fuggiti dai propri paesi ridotti sull'orlo della fame grazie al mondo occidentale. Iniziative alle quali si sperava di non assistere più dalla fine del nazzismo. Nel frattempo, nel pieno di una crisi economica senza precedenti con centinaia di migliaia di nuovi disoccupati, il governo di che cosa si occupa ? Di privatizzare l'acqua per mano del ministro Ronchi e di tentare di abolire la pausa pranzo durante l'orario di lavoro da parte del ministro Rotondi. Il primo provvedimento rientra nello smantellamento dello stato e dei beni e servizi pubblici a favore del privato, il secondo ha tutta l'aria di una sortita per salire agli onori della cronaca. Tutti segnali del basso profilo che contraddistingue questa maggioranza ma tutta la politica in generale considerato quanto sia latitante l'opposizione nel dare risposte efficaci ed incisive per contrastare un decadimento inarrestabile.

venerdì 20 novembre 2009

La dura vita del ministro della giustizia nel governo Berlusconi

Se c'è un ministro che nei vari governi del presidente del Milan si è sempre guadagnato la pagnotta questi non può essere che il ministro della giustizia. Anche nella legislatura attuale questa regola è ampiamente rispettata. Tutti gli altri ministri si occupano di questioni di secondaria importanza. Tremonti tiene i conti della baracca: un quaderno a quadretti, ogni pagina divisa in due colonne, su una entrate sull'altra uscite, non deve fare altro che somme e differenze e fare in modo che il totale della colonna di destra (le uscite) non superi di molto il totale della colonna di sinistra (le entrate). Non ci riesce molto bene a dire il vero. La Carfagna dopo aver dato il meglio di se con la legge che criminalizza prostitute e loro clienti (ad esclusione della prostituzione di alto bordo quella delle escort) ora non si sa bene cosa faccia e visto che non fa nemmeno i calendari il suo stipendio da ministro è praticamente rubato. Maroni è impegnato a rincorrere con le sue barchette i clandestini nel canale di Sicilia, ed ora che il flusso è diminuito, si diverte con gli autobus trasformati in celle di detenzione a raccattare extracomunutari per la città di Milano. Si era inventato le ronde, ma sono state un perfetto fallimento ed in questo momento è a corto di idee. Ronchi, con quella sua faccia da spiritato, è stato per quasi un anno e mezzo a partorire un decreto per toglierci l'acqua e dopo averlo fatto approvare con voto di fiducia (paura ehhhhhh), e' ritornato a fare la controfigura dietro le spalle di qualche ministro più importante di lui in cerimonie ufficiali. Il ministro della guerra La Russa ha il suo giocattolino in Afghanistan e, dopo che gli hanno tolto l'Iraq (si dice che abbia fatto delle bizze incredibili), se lo tiene stretto stretto perchè se dovessimo venire via anche da quel territorio non saprebbe proprio cosa fare. Calderoli dovrebbe occuparsi della semplificazione legislativa, ma per uno come lui che fa gia' fatica a comprendere la lingua italiana, semplificare è diventata un'impresa ardua e infatti le leggi che escono da questo governo sono illeggibbili e incomprensibili. Brunetta, dal basso della sua altezza, scaglia i suoi strali a destra e sinistra contro tutta la pubblica amministrazione con risultati deludenti, spendendo piu' di ogni altro suo predecessore e impegnando i pubblici dipendenti in una serie di puttanate che portano via tempo e denaro (la pubblicazione delle assenze è una di queste). Si dice che trattandosi di un rompiscatole, il cavaliere gli abbia assegnato questo incarico per non trovarselo fra i piedi. Bossi, pover'uomo, è stato nominato ministro con badante al seguito per tenerlo buono da una parte e non fare danni, tanto le riforme che lui vorrebbe, il presidente del Milan non le vuole, ogni tanto un contentino, ogni anno un viaggio dalle sorgenti del Po a Venezia è lui se ne sta buono buono, altro stipendio rubato. La Brambilla, ultima arrivata della squadra, è forse quella che ruba più di ogni altro lo stipendio. Per incentivare il turismo ha pensato di mettere in ogni albergo un casinò con anche una bella batteria di slot machine, trasformando il bel paese in una Las Vegas continentale, ma si sa Berlusconi, dopo averla chiamata per nome sul palco del congresso del Pdl ("dove sta quella zoccola della Brambilla" aveva detto), le doveva un pendserino riparatore e quindi un ministero non lo ha negato nemmeno a lei.
Ma veniamo ad Alfano, uno che di grattacapi ne ha da vendere e che si deve arrampicare sugli specchi ogni sei mesi almeno per portare a termine l'impegno più gravoso di questo governo: tenere Berlusconi lontano dai processi e dalla galera. Il povero ministro aveva iniziato la legislatura portando a termine il suo compitino .... ma dopo palese copiatura. Infatti, pur cambiando il nome alla sua leggina ad personam, il lodo Alfano, era chiaro che questo provvedimento era figlio del più famoso fino ad oggi Lodo Schifani. Sembrava fatta ed invece ci si è messa di mezzo la Corte Costituzionale, il più famoso covo di comunisti del nostro paese. Conscio del gravoso impegno che gli aveva assegnato e delle sue difficoltà, Berlusconi gli ha messo sulle spalle una specie di tutore ... il fido avvocato MaVaLa' .. nonchè Ghedini. Sotto la guida del prode avvocato il ministro ha lavorato notti intere ma niente ha potuto contro la rossa Corte Costituzionale che gli ha rimandato indietro il suo gioiellino. Sono iniziate alre notti insonni per il prode ministro che, dopo aver subito le sfuriate del cavaliere, si è messo al suo tavolino a scrivere articoli, modificare leggi, studiare la costituzione, fino a che è riuscito a partorire un altro topolino. Una legge semplice e concisa, in nome della semplificazione: se un processo dura piu' du 6 anni (2 anni per ogni giudicato) che si fa ? Il processo non si celebra più. Ma dico io ci voleva tanto ? Sembra semplice ma il ministro ci inserisce un tocco di genio (suo o suggerito da MaVaLa' .. ? non lo sapremo mai): il provvedimento sarà retroattivo. Bello vero .. ? In questo modo i processi diventeranno più veloci per legge e quelli che non saranno celebrtai nei termini di legge saranno annullati. La giustizia finalmente in Italia funzionerà. A proposito ... con questo provvedimento e con la retroattività decadranno i processi Mills e Mondandori nei quali è coinvolto Berlusconi. Ehhh ma allora siete proprio dei comunisti ... si può pensare ad un persona singola, benchè presidente del consiglio, quando c'è in ballo il funzionamento della giustizia ? No e allora avanti si vada. I magistrati fanno notare che se non si accompagna il provvedimento con maggiori mezzi alla magistratura, si rischia di non celebrare qualcosa come 100.000-150.000 processi, proprio in considerazione dei tempi della giustizia italiana. Per controbatte questa tesi, Alfano si mette a studiare, a fare un po' di statistiche e ieri in parlamento snocciola i suoi dati in una ragionamento che .... mostra delle crepe come ogni volta che si parla di statistiche e di dati. Lui afferma che in realtà il provvedimento interesserà solo l'1% dei processi nel paese .. insomma un'inezia e quindi il ministro è sorpreso da tutta questa indignazione per il suo nuovo gioiellino. Ma scusa Alfano ... se il tuo provvedimento bloccherà solo l'1% dei processi nel paese significa che già ora la giustizia funziona e che solo l'1% dei processi appunto sfora i 6 anni previsti dal tuo provvedimento .... ma allora per che cosa hai lavorato cosi' tanto ? per produrre una legge che avrà un impatto solo sul'1% dei processi ? .... Il ministro è imbarazzato farfuglia e si lascia sfuggire ... si ma in quel 1% ci sono anche i processi del presidente del Milan .... E si ritorna punto e a capo. Povero ministro quanto lavoro ti da il tuo capo ... ma almeno ti è riconoscente ? ti elargisce qualche indennità particolare ? Oppure ti invita a palazzo Grazioli per cenare con qualche escort ? E poi ora se per caso questo provvedimento supera l'esame del soviet della Corte Costituzionale .. già si preannuncia un referendum ... Insomma non c'è pace per te ... di la verità tornassi indietro preferiresti fare il ministro della giustizia o quello del Turismo ?

giovedì 19 novembre 2009

Un mondo alla rovescia

I tempi cambiano e non sempre tali cambiamenti comportano dei miglioramenti della società, a volte poi ci sono dei veri e propri stravolgimenti di ruoli e di ideali che lasciano quanto meno perplessi. E' di oggi la notizia che il ministro dell'economia di un governo di centro destra, Giulio Tremonti, è stato invitato a Pechino a tenere una lezione alla Scuola del Partito Comunista Cinese. Si proprio cosi' ... il piu' longevo stato comunista va a prendere lezione da un ministro di un governo neo fascista. Il ministro che ha inventato la robin hood tax per banche e compagnie petrolifere, ingannando la gente che in questo modo si toglievano soldi ai ricchi (banche e compagnie petrolifere appunto) per dare soldi ai poveri .... ai quali poi le suddette banche e compagnie petrolifere hanno a loro volta tolto gli stessi soldi che hanno dovuto sborsare per questi balzelli. Risultato: alla fine chi ci ha rimesso e' stato sempre il cittadino comune. La globalizzazione ha caustao anche stravolgimenti di questo genere in cui non si riconosce più chi sta da una parte e chi da un'altra, chi segue un ideale e chi un altro, in una confusione generale di ruoli che che aumentano l'insicurezza generale e minando anche i capisaldi più solidi della storia.

La svendita del pubblico a favore del privato: un attacco continuo e pericoloso alla democrazia

Prestare troppo attenzione sulla contrapposizione a Berlusconi in quanto capo della maggioranza, può portare al rischio di trascurare provvedimenti pericolosi che questo governo sta adottando su settori strategici per la vita di un paese che abbia a cuore la democrazia, la qualità della vita dei propri cittadini e lo sviluppo della società civile. Pur essendo favorevole alla politica dell'antiberlusconismo, alla opposizione a prescindere cioè verso un uomo che ha cambiato in peggio la realtà politica del paese e che è entrato in politica solo ed esclusivamente per difendere i propri interessi e tenersi lontano dalla galera, sarebbe necessario tenere alta l'attenzione su decreti e leggi, che questo governo sforna, che costituiscono delle vere e proprie spallate dalla democrazia ed alla libertà. E' notizia di questi giorni per esempio l'iniziativa di un assessore di un comune del bresciano che ha dato il via all'operazione Bianco Natale con l'intento di ripulire il paese dagli extracomunitari prima della feste di Natale. E' una delle tante iniziative che costituiscono la diretta consequenza delle legge razziali emanate sotto la spinta dei fascisti della lega e sulle quali a mio avviso non c'è stata sufficiente mobilitazione da parte dell'opposizione.
In questi giorni invece il governo e la maggioranza sono impegnati nella distruzione del pubblico a favore del privato in settori strategici come quello dell'istruzione e dei servizi essenziali. Un articolo della riforma Gelmini sull'Università è stato a mio avviso considerato con troppa leggerezza: la norma in questione prevede che i Consigli di Amministrazione dell'Università dovranno essere composti per il 40% da privati. Il Consiglio di Amministrazione è un organo che sovraintende alla gestione amministrativa, finanziaria, contabile e patrimoniale dell'Università, che non dimentichiamolo è una istituzione pubblica. Con questo articolo quindi si demanda la gestione di un ente pubblico ai privati, una decisione veramente pericolosa se si pensa che l'Università poi dovrebbe essere il luogo deputato alla didattica ed alla ricerca, che in questo modo sarà sempre più al servizio degli interessi privati piuttosto che a quelli della comunità pubblica. In pratica si demanda ai privati la gestione dei fondi che lo Stato assegna alle Università per la loro gestione oltre quelli derivanti dalle tasse che gli studenti pagano. Una svendita senza reali motivazioni alla fonte. D'altra parte questa svendita del pubblico nel settore dell'istruzione non è una novità nella politica di questo governo, basta pensare ai tagli messi in atto per la scuola pubblica e i finanziamenti invece che lo stesso Stato elargisce alla scuola privata, quella cattolica in testa. Oltre che nel settore dell'istruzione ora lo Stato interviene anche nel settore dei servizi essenziali come per esempio l'acqua. In questo caso l'intervento è ancora più pesante e pericoloso in quanto si privatizza un bene pubblico e di tutti, come l'acqua, a favore di privati. I Comuni e le Province, pur rimanendo i reali proprietari di questo bene, non portanno più gestirlo attraverso società pubbliche. La immediata consequenza di questo provvedimento scellerato sarà l'aumento delle tariffe, stimato in circa il 30-40%, per un bene che dovrebbe essere gestito non per lucrare ma semplicemente per garantire a tutti un bene essenziale per la vita. Personalmente penso che in un paese civile, democratico, libero, dove prima di tutto dovrebbe venire il senso dello stato e della collettività, un bene come l'acqua dovrebbe addirittura essere gratuito o quanto meno non soggetto a tariffe speculative di alcun tipo. Una vera e propria utopia da realizzare ma un principio che se analizzato non sarebbe poi così tanto astruso dalla realtà.
Purtroppo questi provvedimenti dopo il clamore sollevato al momento della loro approvazione, sono poi dimenticati anche quando poi i loro effetti iniziano a farsi sentire, come nel caso delle legge razziali, provocando un degrado continuo e pericoloso della democrazia e della libertà.

martedì 17 novembre 2009

Aria pesante e pericolosa

L'aria in questo paese è sempre più pesante e minquietante come quando in pieno inverno la temperatura si mantiene alta e si aspetta qualche evento catastrofico. Sono molti i segnali preoccupanti di una situazione politica in precario equilibrio nonostante una maggioranza che avrebbe i numeri per governare senza scossoni e tentennamenti. Una maggioranza allo stesso tempo troppo impegnata nel preservare il proprio capo incontrastato dalle maglie della giustizia in una specie di lotta senza quartiere che mette in crisi la sua presunta coesione. Gli sforzi continui nel predisporre leggi e decreti tagliati ad hoc sui problemi di Berlsuconi, sottraggono energie e lucidità sul resto dei problemi del paese. Problemi che sono trattati in maniera superficiale, approssimativa nel segno di un progetto di continua distruzione della democrazia e della libertà. Alcuni di questi provvedimenti costituiscono un vero e proprio fallimento (per fortuna) come quello relativo alle ronde di cittadini privati che avrebbero dovuto assicurare maggiore sicurezza e che invece sono state rinviate al mittente dal paese. Altro provvedimento fallimentare quello per la regolarizzazione delle badanti in seguito alla criminalizzazione dei clandestini, in un paese come il nostro in cui l'evasione fiscale super e' a livelli record pretendere di far pagare le tasse alle badanti e' stato un altro fallimento completo su tutti i fronti. Si sono tolte le prostitute dalle strade, criminalizzando anche queste povere ragazze, ma naturalmente il problema della prostituzione non e' stato risolto ma spostato su un altro livello, ora si parla di escort, una specie di prostitue a denominazione di origine controlatta che sono accessibili solo a politici di alto bordo. Si parla di riforme di istruzione e pubblica amministrazione ma analizzando bene i provvedimenti relativi ci si rende conto che piu' che di riforme si tratta di semplici tagli di risorse che se non accompagnati da riforme vere non potranno che causare l'annientamento di quei settori vitali per lo sviluppo di uno stato democratico. In questi giorni si parla poi di privatizzazione dell'acqua, una risorsa strategica per la vita su questo pianeta anzi la piu' importante di tutte senza la quale la vita non sarebbe possibile. In questo sporco paese con questo provvedimento si sta copiendo uno degli atti piu' sporchi e terroristici che uno stato possa mettere in atto: mettere in mano ai privati, alla speculazione, allo sfruttamento una risorsa vitale che dovrebbe essere di tutti e non solo appannaggio di qualcuno. Questa piano strategico viene portato avanti dalla maggioranza esautorando il parlamento di quelli che sono i suoi poteri, procedendo a colpi di voti di fiducia che tolgono dalle aule parlamentari anche il dibattito ed il confronto. Un governo incapace di affrontare in maniera serena e trasparente anche una presunta emergenza come quella della influenza N1H1, prima seminando il terrore attraverso gli organi di informazione per favorire la vendita dei vaccini e degli antivirali, poi tenendo nascosta una verita' ormai palese: l'allarmismo era completamente ingiustificato come ai tempi dell'aviaria ed aveva il solo obiettivo di far fare affari d'oro alle industrie farmaceutiche. Un segnale del clima pesante di questi ultime settimane sono anche i continui interventi dei presidenti di Camera e Senato nonche' del Presidente della Repubblica. Mai si era assisstito ad un continuo stillicidio di dichiarazioni e interventi tutti indirizzati a far capire a governo e maggioranza che la strada intrapresa e' molto pericolosa, antidemocratica e spesso abbiamo visto contro la stessa costituzione.
La preoccupazione per questo momento cosi' critico aumenta al pensiero che dalla parte dell'opposizione non si intravede nessuno in grado di prendere in mano le sorti del paese o quantomeno di guidare un reale contrasto al potere del presidente del consiglio e della sua gang. Le stesse polemiche in merito alla manifestazione antiBerlusconi del 5 dicembre rappresentano un chiaro segnale di quanto sara' difficile abbattere la maggioranza attuale ed il suo padre padrone incontrastato. In questo momento sarebbe opportuno non stare a fare distinguo piu' o meno leziosi, ma semplicemente contrastare e dire di no a qualsiasi iniziativa presa dalla maggioranza. L'unico obiettivo dovrebbe essere quello di mandare a casa Berlusconi senza tentennamenti e senza distinguo e unire tutte le forze che lo contrastano con l'obiettivo di costringerlo a dimettersi e a farsi processare. Ed invece si sta a sottilizzare su chi ha preso l'iniziativa della manifestazione, sulle parole d'ordine, sulle mozioni d'ordine e nel frattempo c'e' chi scava enormi buche sotto il terreno della democrazia. O ci si muove sul serio o sara' troppo tardi.

lunedì 16 novembre 2009

Brunetta show pubblicizza la sua riforma del nulla

Quando si fanno delle cose fatte bene non c'è bisogno di sbandierare ai quattro venti il proprio operato, questo viene sicuramente notato e valutato per quello che è. Al contrario quando invece si parla troppo di ciò che si fa e ci si loda autonomamente sulla scia del .. ma come sono bravo .. ma come sono bravo, allora c'è da dubitare fortemente della qualità del lavoro portato a termine. Uno degli aspetti che rende odioso questo governo è proprio questo, il continuo sbandierare abbiamo fatto questo, abbiamo fatto quest'altro, faremo questo, faremo quest'altro come a volersi autoconvincere della propria opera. Uno dei maggiori fautori della politica dell'autoincensamento è proprio il miniministro Renato Brunetta. Dove si è mai visto un ministro che per autoelogiare la propria pseudoriforma della pubblica amministrazione addirittura lancia un sito con il proprio nome denominato Riformabrunetta. Un delirio di onnipotenza che solleva più di un dubbio sulla portata di questa così detta riforma. Più che una riforma sembra un'insieme di regole per punire e premiare i dipendenti pubblici a seconda della loro dedizione al lavoro, ma senza toccare minimamente quelle che sono le vere barriere che impediscono un buon funzionamento della pubblica amministrazione. Una su tutte, quella che si può definire la barriera principale l'eccessiva burocrazia determinata da leggi e leggine a volte prive di senso che fanno impazzire il cittadino comune. Senza toccare questo aspetto e senza introdurre elemeni innovativi nella pubblica amministrazione, la riforma Brunetta altro non è che una crociata contro i dipendenti pubblici. Brunetta inizia la sua missione nel giugno del 2008 quando con tanto di trombe al seguito lancia la sua lotta ai così detti fannulloni (termine dispregiativo che la dice lunga sulla levatura morale e intellettuale di questo fallito docente universitario). Se poi qualcuno si prende la briga di spucliare la legge si vede che il ministro se la prende con chi si assenta per malattia, con chi prende permessi per assistere genitori non autosufficienti, figli disabili, con chi prende permessi di per donare il sangue, insomma una vera lotta esclusivamente a chi si assenta dal lavoro per problemi di salute sua o dei propri famigliari. Per ogni giorno di assenza, si decurta la parte accessoria dello stipendio. Ora è sicuramente vero che nella pubblica amministrazione, ma ritengo in ogni luogo di lavoro pubblico e privato, c'è gente che scansa il lavoro ... ma era questo l'unico modo per intervenire .. ? a tappeto e solo su chi si assenta per malattia ? A luglio 2009 sempre il solerte ministro lancia l'operazione trasparenza: su ogni sito della P.A. si devono pubblicare gli stipendi dei dirigenti e la percentuale di assenza del personale. Un'operazione che fra l'altro costa in termini di lavoro per rendere disponibili sui vari siti soprattutto i dati sulle assenze ... ma al cittadino a che cosa servono questi dati ? E poi qualcuno ha spiegato che fra le assenze sono comprese anche le ferie ? Cosi' il ministro lasncia il suo proclama ad ottobre quando rileva che le assenze nei mesi di agosto e settembre le assenze sono notevolmente aumentate ..... grazie al c.... mi verrebbe da dire hai messo anche le ferie nel calcolo delle assenze. E allora in seguito a questa rilevazione altro suono di trombe ed altro inasprimento per le visite fiscali .. come se quello fosse al solito l'unico problema della Pubblica Amministrazione. Ed arriviamo ad oggi con l'ennesimo squillo di trombe che annuncia l'ennesima riforma della P.A. che di fatto una riforma non è. Si parla solo di premi e di punizioni mettendo gia' dei paletti: i piu' bravi prenderanno il 50% del salario accessorio messo a disposizione ... ma questi piu' bravi non potranno che essere il 25% dei dipendenti, un altro 50% meno bravi si dividerà il restante 50%, mentre il 25% degli scarsi non beccherà un euro. Insomma una lotta all'ultimo coltello per accaparrarsi poche centinaia di euro. Questo e' un altro aspetto della Pubblica Amministrazione che il ministro si è guardato bene da toccare: gli stipendi veramente da livello del terzo mondo. Nella riforma non si parla di snellimento delle procedure, di semplificazioni delle norme, di vera trasparenza non sulle assenze ma sull'iter degli atti, di collegamento fra le varie pubbliche amministrazioni ... questo sarebbe il vero terreno della riforma e se si fosse intervenuti in questo ambito le fanfare e le trombe non sarebbero servite .... ma per pubblicizzare il nulla è necessario dare fiato alla bocca senza un collegamento con il cervello..

domenica 15 novembre 2009

D'Alema dovrebbe rifiutare

Un governo ed una maggioranza come quella attuale va contrastata su tutti i fronti possibili senza scendere a compromessi di nessun tipo. Non si può dialogare o confrontarsi con chi ha una sola ed unica idea che è diventata un'ossessione: quella di salvaguardare il suo capo dai processi a cui dovrebbe sottoporsi se fosse un cittadino comune. Con una maggioranza che ha la sfrontatezza, dopo che la bocciatura di una legge incostituzionale come il Lodo Alfano, di ripresentare un decreto che stabilisce per legge la durata dei processi pena l'estinzione del processo stesso, non è possibile nessun dialogo e nessun confronto. Qualunque dialogo si arrivasse ad instaurare si potrebbe interpretare come una sorta di riconoscimento dell'operato di governo. Il confronto è possibile con le idee, con i principi, con gli ideali, ma non certo con chi difende a spada tratta un solo uomo mettendo tutti i problemi del paese in secondo piano. Proprio per questi motivi ritengo che Massimo D'Alema dovrebbe rifiutare la candidatura a ministro degli esteri della Ue, una candidatura appoggiata dallo stesso Berlusconi. Come può un uomo di sinistra accettare un incarico del genere con il parere favorevole di un governo come quello attuale, sinceramente non lo capisco se non con il desiderio di mettere sotto il sedere una poltrona di prestigio. Poichè ritengo impossibile un confronto politico con una maggioranza che non ha idee, che non ha progetti politici ma che vive sulle uscite estemporanee del suo capo incontrastato, unico modo per costrastare Berlusconi e company è quello di andare esattamente nella direzione opposta della sua. Qualunque siano le sue proposte. Tre governi del cavaliere sono stati sufficienti per capire che l'obiettivo principale è quello di distruggere la democrazia e la costituzione per arrivare ad un potere incontrastato possibilmente anche senza l'intoppo del parlamento. Contro questo piano non si discute, non si collabora ma si dice semplicemente no ad ogni proposta. E' l'unico modo per contrastarlo. Ecco perchè D'Alema dovrebbe rfiutare l'incarico che anche il presidente del consiglio vorrebbe affidargli.