sabato 4 febbraio 2023

L'autonomia differenziata ovvero la nuova marcia su Roma


I pericoli segnalati in campagna elettorale di una presa del potere da parte della destra italiana guidata dal partito di ispirazione fascista di Giorgia Meloni, piano piano stanno venendo a galla chiarendo che cosa si intendeva per ritorno del fascismo. Naturalmente nessuno intendeva un ritorno delle camice nere che armate di fucili e bastoni marciavano su Roma, quanto mai una serie di riforme e di controriforme che avrebbero sfasciato la Repubblica e l'Italia. Nonostante il cambio di volto della presidente del consiglio, che sorridendo è andata in europa a rassicurare tutti sul suo europeismo e la sua oculatezza nel difendere il bilancio dello stato, ecco arrivare il primo provvedimento che piazza le prime mine sulle fondamenta dello stato. Questo rappresenta di fatto l'autonomia differenziata. Un progetto scellerato, le cui fondamenta furono poste non dimentichiamolo nel 2001 proprio dal centro sinistra con l'introduzione in Costituzione dell'autonomia regionale, che mira a dividere il paese in tre tronconi (progetto che la Lega ha sempre posto al centro della sua politica in maniera anche maldestra come la proposta del famoso muro) dando vita a regioni- stato che si sostituiranno allo stato centrale. L'autonomia differenziata prevede infatti che ogni singola regione possa richiedere competenze non più solo in materia di sanità ma anche di istruzione, università, lavoro, beni culturali, infrastrutture, energia, rapporti con l'Europa e chi più ne ha più ne metta. Di fatto lo Stato italiano in quanto tale sarà cancellato del tutto, sostituito con tanti piccoli stati ognuno dei quali potrà andare per conto proprio. Non un vero e proprio stato federale, ma una congregazione di stati ognuno amministrato in piena autonomia, magari poi a qualcuno verrà anche in mente di reintrodurre le dogane fra uno stato e l'altro. Disastro nel disastro il disegno di legge è stato affidato nientepopodimenoche a Calderoli, altro scempio nello scempio. In quale altro paese un politico che fa approvare un legge elettorale incostituzionale che lui stesso definisce una porcata, viene poi continuamente rieletto affidandogli incarichi anche di un certo rilievo ma portati a termine con ridicole sceneggiate (uno per tutti la semplificazione che Calderoli avrebbe dovuto portare avanti e che si ridusse a bruciare in piazza qualche centinaio di numeri della Gazzetta Ufficiale) ?. Ed invece in Italia questo personaggio imperversa da decenni nella scena politica italiana con la complicità irresponsabile degli elettori, basta affibbiare le colpe solo alla politica anche chi va in cabina elettorale ha le sue colpe. Ed ora ? Ed ora se qualcuno non fermerà questo progetto scellerato l'Italia è destinata a scomparire, ma con l'opposizione che ci ritroviamo incapace anche di far dimettere due loschi figuri come Del Mastro e Donzelli non ci sono molte speranze per stoppare il progetto dei nuovi fascisti non di prendere il potere ma di distruggere lo Stato.

Intanto si potrebbe iniziare a firmare una legge di iniziativa popolare che tenta di mettere un freno al progetto fascista del governo, ma serve l'impegno di tutti.

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