mercoledì 26 febbraio 2020

Informazione e politica: il binomio del panico


E alla fine il panico scoppiò e come quasi sempre accade si tratta di panico ingiustificato causato dal bombardamento mediatico e dall'azione politica che ci mette del suo per alimentare lo sconforto e la paura.
INFORMAZIONE. Nell'era dei social e dell'informazione siamo ormai sopraffatti da notizie, dati, numeri, pareri autorevoli e purtroppo bufale. La televisione sembra essere ancora il canale principe di questo bombardamento. E' sufficiente accendere la tv e sintonizzarlo su qualsiasi canale, che ormai sono in numeri a tre cifre, ed ogni trasmissione anche la più trash parla del coronavirus intervistando il politico di turno con l'ausilio dell'esperto virologo di turno. Anche le trasmissioni più serie alla fine cadono nel ridicolo, una di queste nei giorni scorsi aveva a sua disposizione il famoso "virologo" Vittorio Sgarbi che sentenziava dall'alto della sua scienza che non siamo in presenza di un'epidemia in quanto di coronavirus non si muore. Ogni trasmissione, coadiuvata in questo dalla informazione su carta stampata, snocciola i numeri dei nuovi contagiati e dei decessi, sottolineando ad ogni decesso, ma quasi sottovoce (come quando nelle avvertenze di qualsiasi foglio informativo c'è la scritta piccola piccola fatta apposta per non essere letta anche se molto importante), che il nuovo decesso era un anziano che aveva appena avuto un infarto, oppure era un paziente oncologico o un dializzato. Nessuna trasmissione o quasi snocciola numeri positivi come per esempio le guarigioni. Senza contare che i numeri poi sono tutt'altro che drammatici considerato che per esempio in una paese come la Cina, con circa 1milardo e mezzo di abitanti, i contagiati sono intorno ai 75000. Numeri che niente hanno a che vedere con la normale influenza. Intendiamoci non che non ci si debba preoccupare ma davvero siamo in una situazione così grave da bloccare qualsiasi attività produttiva e qualsiasi servizio, come le scuole, in un paese di 60 milioni di abitanti con un numero di contagiati che si aggira per ora intorno a qualche centinaio ?
POLITICA. La politica poi ci mette del suo non sottraendosi, anche in questa emergenza (presunta o reale che sia), alle polemiche. Tralasciando il principe delle polemiche, lo sciacallo verde, che così come non si vergogna di utilizzare i propri figli in un dibattito parlamentare che lo riguardava, oggi utilizza questa epidemia per attaccare qualunque provvedimento del governo. Quest'uomo purtroppo è malato seriamente e di una malattia molto più grave del coronavirus, una malattia che lo porta a seminare terrore utilizzando qualsiasi forma per poi giocare sul panico seminato con le sue ricette razziste, odiose, omofobe e disumane. Il tempo per capire se le scelte del governo siano state giuste o meno ci sarà quando la tensione si sarà allentata, certamente prendere qualsiasi provvedimento sotto il fuoco di fila dello sciacallo verde non è facile e nessuno lo farebbe a cuor legger. Per esempio chiudere i voli dalla Cina, provvedimento preso mentre lo sciacallo invitava a chiudere porti, aeroporti, stazioni, canali, autostrade e chi più ne ha più ne metta, sembra non essere stata una buona scelta in quanto chi voleva rientrare è sfuggito al controllo attraverso triangolazioni su Londra, Parigi o Monaco. Non hanno tardato ad arrivare le polemiche fra presidente del consiglio e regioni a dimostrazione che spingere sulla autonomia regionale sarebbe una vera e propria follia soprattutto in ambito sanitario. Emblematico quanto avvenuto nella regione Marche: lunedì la regione si apprestava ad emanare l'ordinanza per la chiusura delle scuole, arrivato lo stop dal governo che aveva previsto per il giorno dopo un coordinamento con tutti i presidenti di regione per attuare provvedimenti univoci, ieri c'è stato l'incontro dal quale si è usciti con una bozza di decreto che non prevedeva la chiusura delle scuole ed in serata la Regione Marche che fa ... emette un'ordinanza che chiude tutte le attività didattiche per una settimana. Questa è l'Italia.
PANICO. In questo caos di informazione e politico il cittadino non può che entrare in panico e che fa ? Si riversa nei supermercati svuotandoli di tutto: dai prodotti per l'igiene ai prodotti alimentari ed il cerchio si chiude come sempre sull'utilizzatore finale che ci rimette.
Piccola postilla finale: in Italia dove si era aperta la caccia al cinese, ora si scopre che gli untori siamo noi stessi italiani e la caccia all'italiano si è aperta non solo in europa ma in tutto il mondo e nel paese dove si volevano chiudere i porti ora si accorgono che il resto del mondo li chiude verso di noi. Se questa lezione insegnasse qualcosa alla fine forse il coronavirus avrebbe effetti positivi.

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