lunedì 3 febbraio 2020

La politica italiana: uno squallido teatrino anche su vicende drammatiche


Ci sono vicende e avvenimenti che davvero dovrebbero essere affrontati in maniera unitaria dalla politica indipendentemente dallo schieramento a destra, sinistra e centro. Una di queste vicende è la pandemia del coronavirus che partita dalla Cina sta colpendo tutti i paesi del pianeta. Una simile emergenza andrebbe affrontata senza ricorrere alla polemica e propaganda politica. Siamo chiari: non è vero che destra e sinistra non esistono più come vorrebbero fra credere i qualunquisti del Movimento 5 Stelle. Basta osservare cosa sta accadendo in Italia per capire che in realtà destra e sinistra esistono eccome e problemi come lavoro, lotta alla corruzione, walfare possono essere affrontati in maniera diversa a seconda del posizionamento politico. Esistono però problemi sui quali le differenze ideologiche e di schieramento non dovrebbero esistere, soprattutto quando si tratta di affrontare eventi tragici come l'emergenza di un evento naturale o di un evento che riguarda la salute come la recente epidemia partita dalla Cina. Ecco allora che le polemiche sulla gestione dell'emergenza coronavirus sono scoppiate fin dall'inizio dell'epidemia. Il primo, e non poteva essere diversamente, ha speculare sulla vicenda è stato Matteo Salvini che si è gettato a corpo morto in un parallelo fra porti aperti per l'immigrazione e porti chiusi quando è stata bloccata, da un suo sindaco fra l'altro, una nave da crociera. Ha premuto sull'acceleratore della polemica, sottolineando come la Lega, noto partito peno zeppo di virologi, avesse chiesto la chiusura di porti, aeroporti, stazioni ferroviarie, caselli autostradali, sentieri di montagna per impedire ai cinesi di arrivare con ogni mezzo in Italia.Oggi arrivano i governatori delle regioni leghiste del Nord che vorrebbero non far tornare a scuola gli studenti cinesi, che fra l'altro non si sa come potrebbero arrivare in Italia considerato che i voli da e per la Cina sono stati bloccati, ergendosi ad autorità superiori perfino al nostro Istituto Superiore di Sanità. Poi arriva quella volpe di La Russa che in uno slancio satirico alla Crozza invita gli italiani a tornare al saluto romano per evitare il contagio: peccato che il La Russa oltre ad essere il vicepresidente del Senato è anche un noto fascista e nostalgico del buon'anima. Tutti atteggiamenti che non fanno altro che aumentare il clima di panico eccessivo, per il momento ingiustificato, in una popolazione per la quale la parola di un mentecatto ha più valore di quella di uno scienziato. Anche grazie ai mezzi di informazione che preferiscono, salvo rare eccezioni, diffondere il parere di un politico qualsiasi piuttosto che le raccomandazioni di chi si occupa per professione del problema in questione. Ecco allora che una ragazza cinese viene fatta scendere l'autobus a Torino, a Frosinone sassaiola contro studenti cinesi, nelle farmacie sono andate a ruba le mascherine che servono a niente, ed altri atteggiamenti simili. Quando poi il politico si astiene da certe polemiche stucchevoli, ecco che non perde comunque occasione per distinguersi. Allo Spallanzani tre ricercatrici italiane isolano il virus e inizia il coro di tweet, post e dichiarazioni dei vari politici che osannano le eccellenze italiane. Peccato poi che gli stessi politici tagliano fondi alla sanità, alla ricerca (siamo la maglia nera europea per risorse finanziare dedicate alla ricerca e all'istruzione) e all'istruzione quando si trovano al governo e costringono migliaia di giovani italiani ad andare a lavorare all'estero. Si dice che il paese ha i politici che si merita ... forse è vero ma è anche vero che c'è una grande parte del paese che non si merita di essere governato da questa massa di citrulli.

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