venerdì 6 marzo 2020

La politica al tempo del coronavirus


In tempo di pace, ci si può aspettare che in politica sia tutto permesso soprattutto da parte dell'opposizione che dovrebbe agire per arrivare al potere, ma in tempo di guerra, e quella che stiamo vivendo contro il coronavirus è una vera e propria guerra, l'aspettativa sarebbe che la politica tutta agisse nell'interesse del paese, nel caso specifico quindi debellare il virus. Tutto questo se nel paese, l'Italia in questo caso, avessimo una classe politica adeguata, responsabile e comunque di qualità, quella qualità che si è persa nel tempo. Un decadimento che solo chi ha vissuto altre epoche, antecedenti gli anni 90, può apprezzare. E' ragionevole pensare che nessuna classe politica di qualsiasi colore potesse essere pronta e preparata ad affrontare un'emergenza come quella del coronavirus, ma mentre chi è al governo ha la responsabilità di agire in fretta per non far crollare tutto, chi sta all'opposizione può tranquillamente criticare qualsiasi scelta del governo e speculare su proposte alternative che tanto non avrebbero mai la controprova. L'emergenza poi mette in luce quelle criticità del sistema che non possono essere rilevate quando tutto prosegue regolarmente ed ecco allora un altro facile motivo di polemica per chi non ha il compito di governare. Certo le persone ragionevoli si aspetterebbero che tutti lavorassero prima di tutto per uscire dall'emergenza e per lasciare le polemiche politiche ad un momento successivo, soprattutto se l'emergenza stessa sembra non essere molto breve come in questo caso prima per i problemi di salute pubblica ma successivamente per i problemi di carattere economico che saranno molto pesanti e duraturi. Ma come si diceva prima la classe politica in Italia è quella che è ed allora ecco che l'opposizione, rappresentata da Salvini e Meloni, non perde occasione per lanciare i propri strali contro il governo. Il primo sparando tweet a raffica che polemizzano su ogni decisione e che come al solito affermano una cosa per poi dire l'esatto contrario il giorno dopo o addirittura dopo qualche ora. La seconda andando in televisione e dando del criminale a Conte perché aveva messo il dito su una presunta falla del sistema sanitario lombardo. Scene che nel momento in cui il virus si propaga pericolosamente e fa vittime fanno male a tutti. Salvini poi, quello del prima gli italiani, addirittura è andato a rilasciare interviste ad un giornale straniero lanciando i suoi anatemi sul governo italiano ma d'altra parte cosa aspettarsi da un personaggio che usa i propri figli per un'arringa in senato per sottrarsi ad un processo ?
Magari questa emergenza sortirà alla fine anche degli effetti positivi come mettere all'angolo personaggi come Salvini. Un personaggio che definire politico è offensivo per quello che la politica dovrebbe essere, un vero e proprio sciacallo politico che sfrutta qualsiasi avvenimento anche tragico per cercare consenso, quel consenso che sembra però essere in discesa. L'emergenza, una volta terminata, dovrà essere anche uno stimolo per rivedere certi assetti di sistema come l'autonomia regionale soprattutto in ambito sanitario. Quell'autonomia che sia stava tentando di rafforzare ed estendere ad altri settori ma che abbiamo toccato con mano possa rappresentare un

punto debole in momenti di crisi. Emblematiche a tale proposito alcune sceneggiate come quella di Fontana che mette la mascherina, quella di Zaia ed i cinesi mangiatori di topo, quella di Ceriscioli che chiudeva le scuole da mercoledì a domenica e le riapriva il lunedì ed il martedì, o quelle di altri governatori che prima volevano chiudere tutto ed ora che tutto è chiuso invitano a riaprire. Se riusciremo a correggere queste anomalie alla fine qualcosa di buono ne potrà uscire per il paese.

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