mercoledì 19 luglio 2017

Quando l'obbligo era una conquista






Della vaccinazione obbligatoria ho due ricordi distinti: il primo quando il medico mi somministrò una zolletta di zucchero con una goccia di liquido rosa, il secondo quando un altro medico mi fece una specie di scarabocchio sull'avambraccio sinistro di cui ho ancora il segno. Erano gli anni delle vaccinazioni obbligatorie, anni 60, anni nei quali nessuno si sognava di mettere in dubbio quelle pratiche mediche indispensabili per combattere patologie orrende come la poliomielite o il vaiolo. Non c'era internet, e forse in quel caso era un bene, ma soprattutto non c'erano le teorie complottiste di alcun genere. Erano anche gli anni dell'introduzione della scuola dell'obbligo e questi obblighi venivano visti come una conquista e non certo come una costrizione. Quelle costrizioni permisero di sconfiggere sia malattie invalidanti e mortali che l'analfabetismo del nostro paese da poco uscito dalla guerra. Forse eravamo "ignoranti" e ci fidavamo sia della scienza che dell'istruzione garantita da uno stato che si stava ricostruendo. Oggi che il livello culturale "dovrebbe" essersi alzato rispetto a quegli anni, ecco che il termine obbligatorio non viene accettato anche se riguarda materie delle quali si è totalmente ignoranti ma delle quali si ha la presunzione di conoscere tutto solo perché si è letto qualche pagina in rete senza avere la minim cognizione scientifica. Ed allora ecco le scie chimiche, il fasullo sbarco sulla luna, i terremoti declassati per convenienza e via dicendo. Bufale su bufale. E così un'orda di "navigatori virtuali" per i quali nomi come Sabin, Pastuer, Curie sono essenzialmente al più nomi di strade o di piazze, pretende di avere la verità in tasca e si ergono a "eroi" pronti a sconfiggere le "cospirazioni" di cui il mondo è pieno. Si è vero che in quasi tutti i paesi "evoluti" l'obbligatorietà dei vaccini è stata cancellata, ma è anche vero che in quegli stessi paesi la percentuale della popolazione vaccinata supera comunque il 90% mentre nel nostro paese di "sapientoni" si è scesi pericolosamente al di sotto. Ora così come esiste la scuola dell'obbligo, l'obbligo di non fumare nei luoghi pubblici, l'obbligo di limitare la velocità sulle strade o l'obbligo di dare la precedenza a destra, ci sarà di nuovo l'obbligo di vaccinarsi fino a che non sarà sconfitta l'IMBECILLITA' strisciante derivante da una "cultura" virtuale nata stando seduti davanti al vostro pc o smartphone a bervi tutto quello che vi passa sullo schermo.

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