giovedì 6 luglio 2017

Europa e immigrazione: ognuno per sé e l'Italia per tutti


L'immigrazione è causata da politiche sciagurate del capitalismo e dell'occidente contro paesi poveri, ma ricchi di risorse da sfruttare a beneficio del capitale. In particolare alcuni paesi come Francia, Inghilterra e Olanda ex paesi colonialisti sono i fautori dello sfruttamento senza limiti dei paesi africani mentre poi Stati Uniti, con il contorno di decine di paesi fra cui l'Italia, sono coloro che hanno portato la guerra in nome dell'esportazione della democrazia. Quando è iniziato il fenomeno dell'immigrazione l'Europa è corsa subito ai ripari con un accordo trappola per l'Italia, quello di Dublino e l'Italia, nota per la qualità politica sei suoi "statisti" che la governano dal 1990 in poi, è caduta nel tranello. Nel 2016 sono stati trasferiti in Italia circa 3200 immigrati da altri paesi europei in quanto l'Italia era stata il loro paese di ingresso in europa, per lo stesso principio circa 100 immigrati sono stati trasferiti dall'Italia ad altri paesi europei. Non era difficile capire che quel trattato sarebbe stato un trattato capestro per Italia e Grecia, i paesi più esposti all'immigrazione per la loro estensione in mare dove i confini non sono "facilmente" difendibili (ammesso che nel caso dell'immigrazione si possa parlare di difesa dei confini). Con l'esplosione del fenomeno immigrazione dal 2015 in poi, Italia e Grecia sono stati messi in mezzo da una parte dalla massa degli immigrati e dall'altra dai paesi europeui che hanno di fatto chiuso le frontiere per l'eventuale circolazione degli immigrati. Il fenomeno si è aggravato con la politica dell'europa che ha lasciato in mano alle ONG il traffico nel mediterraneo da Libia e paesi limitrofi verso Italia e Grecia. Prima erano  barconi dei trafficanti del mare che trasportavano i migranti con le immancabili e conseguenti tragedie del mare, ora, nel lodevole tentativo di evitare carneficine, le ONG si spingono fino alle coste della Libia a prelevare i migranti mettendo in gioco, inutile negarlo, un business umanitario. In mezzo a questo caos l'Europa si è dimostrata quello che già avevamo visto nella crisi economica: un entità incapace di governare dove ognuno pensa per se. Nella crisi economica la Grecia è stata massacrata, nell'immigrazione il massacro è da una parte verso le vittime della politica europea e occidentale, gli immigrati, dall'altra verso i paesi esposti come Italia e Grecia. Di fatto l'Europa non esiste se non per una moneta che ha creato diversi problemi ai paesi più deboli (anche per la miopità della politica almeno in Italia): niente politica comune, niente politica estera comune, niente esercito comune ... insomma un'entità che svolge il compito del cerbero sui conti pubblici a discapito dei ceti medio bassi. E l'Italia che fa ? Beh la pochezza politica del nostro paese non può che aggravare questo problema che d'altra parte non può essere risolto da un singolo paese. I nostri politici fano tenerezza e compassione nei loro appelli che si risolvono in parole sterili come "L'atteggiamento dell'europa è inaccettabile", "Non possiamo essere lasciati soli", "E' necessaria una politica comune" e via dicendo. Tutti concetti scontati salvo non essere incisivi ma addirittura ininfluenti quando potremmo contare qualcosa, l'ultimo semestre di presidenza italiana ne è stato un esempio lampante.

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