martedì 9 febbraio 2016

Specchio specchio delle mie brame .. chi è il più democratico del reame ?






Se non fosse per la situazione economica e finanziaria del paese veramente catastrofica (banche inaffidabili, borsa che crolla, tasse che a discapito delle promesse al saldo finale sono in aumento, criminalità, etc. etc.) ci sarebbe da divertirsi ogni giorno a leggere sia degli screzzi fra i vari partiti dela panorama politico italiano sia di quanto accade all'interno di ogni singola formazione politica. Gli attori principali di questa commedia attualmente sono il Partito Democratico ed il Movimento 5 Stelle. Il primo sente franare il terreno sotto i piedi e perde giorno per giorno la fiducia nei suoi mezzi, il secondo soffre ancora di una crisi di crescita e tarda a liberarsi, nonostante gli annunci, di Grillo e Casaleggio. Oggi l'oggetto del contendere è l'uscita di Grillo ed il suo compare su eventuali sanzioni con le quali punire coloro che, una volta eletti alle prossime elezioni amministrative, escano dal movimento per qualsiasi dissenso. La punizione sembra essere stata stabilita in 150mila euro, che poi non si capisce a quale titolo e con quale mezzi il duo Grilleggio potrebbe pretendere tale somma da un presunto consigliere comunale che lasciasse il movimento. Certo dal punto di vista etico il ragionamento non farebbe una piega: sei stato eletto a qualche carica politica ? l'elezione è frutto di una candidatura di un movimento o un partito ? Lasci quel partito o movimento ? Logica vorrebbe che tu abbandonassi anche la carica che stai ricoprendo, anche se si tratta di incarichi amministrativi e quindi raggiunti in virtù di una preferenza. Ma la costituzione la pensa diversamente, anche perché scritta in un momento particolare nel quale prima di tutto era necessario sancire il diritto alla libertà anche del mandato politico. Arrivare però alla pretesa di Grillo di far firmare un patto che preveda anche una sanzione economica se un eletto lasciasse il movimento sembra davvero un'esagerazione in senso opposto oltre che un provvedimento difficilmente attuabile. Naturalmente quelli del Partito Democratico si sono buttati a corpo morto su questa scelleratezza grillina ed hanno subito lanciato strali al comico accusandolo di mancanza di democrazia e annunciando leggi sui partiti per garantire il dissenso in nome appunto della stessa democrazia. Una democrazia però che quel partito per mano del suo segretario e del suo governo sta uccidendo nell'intero paese e nemmeno tanto lentamente. Sentire parlare il Pd di democrazia sarebbe come sentire Totò Reina che parla di giustizia. Che dire della riforma costituzionale e della legge elettorale che il Pd sta imponendo al paese ? Secondo gli attuali sondaggi il Partito Democratico, che ha un consenso di circa il 18% (30% dicono i sondaggi ma solo sul 60% degli elettori perché il 40% dichiara di non votare), si ritroverebbe a governare il paese senza alcuna opposizione (annientata che un premio di maggioranza al primo partito) nè alla camera nè tanto meno al senato che sarà un semplice dopolavoro per politici semitrombati (consiglieri regionali). Questa sarebbe democrazia ? Almeno Grillo limita la democrazia nel suo movimento .... ma Rnzi limita la democrazia nell'intero paese ed allora prima di vedere il classico bruscolino negli occhi altrui sarebbe il caso di porre attenzione al trave del proprio occhio. 

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