martedì 2 febbraio 2016

E' un periodo molto buio: da Renzi alla Meloni passando da Salvini per arrivare a Mancini



Stiamo vivendo in un periodo storico oscurantista e non solo in Italia, nel quale ogni giorno c'è qualche personaggio più o meno importante che sancisce lo squallore generalizzato dalle società attuale figlia del novecento. 
Parto da questa foto, premiata in un concorso non so bene di che genere, che immortala la tragedia di una profuga caduta in mare con il proprio bambino.Tralascio l'aspetto tecnico, la foto a me sembra più un montaggio che un immagine reale, per soffermarmi sull'aspetto umano. La foto è quasi perfetta dal punto di vista fotografico e quindi sembrerebbe non uno scatto fatto la volo per non perdere il momento tragico, ma piuttosto uno scatto sul quale si è perso qualche istante per impostare l'inquadratura e la macchina fotografica. Ora la domanda è: quale umanità può avere un essere umano che in una situazione così drammatica piuttosto che soccorrere la donna si impegna nell'eseguire uno scatto quasi perfetto ? La foto è comunque figlia di una società priva di umanità che premia la drammaticità, la disperazione, la violenza piuttosto che la solidarietà e l'uguaglianza.
Ma veniamo ai fatti nostri partendo dal presidente del consiglio, Matteo Renzi, che fa il bulletto del quartiere nei confronti dell'europa. Il ragazzotto alza la voce, sbatte i pugni, offende le istituzioni europee, il tipico atteggiamente di chi non ha l'autorevolezza necessaria per farsi rispettare o per imporre le proprie idee, ammesso che ne abbia. Il Renzi inveisce contro la Commissione Europea e Juncker ma dov'era quando a Juncker è stata assegnata quella poltrona anche con i voti dei parlamentari europei del Pd ? Non sarebbe stato meglio se invece di lottare per avere un commissario alla politica estera, che in europa conta zero considerato che ogni stato fa la propria politica estera a piacimento, avvese preteso una poltrona più di prestigio o importante ? Certo bisognava averne la forza, cosa che sicuramente non ha ora ma non aveva nemmeno allora sprecando anche il semestre di presidenza italiana. Ora urlare, sbraitare, offendere serve a poco se non a rosicchiare qualche elettore a Lega e M5S fra quelli più sensibili alle urla che hai fatti.
Naturalmente il buon Renzi è circondato da politici degni del suo fervore che non perdono occasione per mostrare la loro natura lontani dai banchi del parlamento italiano o europeo. Matteo Salvini è il principe di questa schiera di personaggi ed in questo fine settimana si è cimentato ripetutamente nel famoso gesto dell'ombrello dopo il rigore sbagliato dall'Inter nel derby con il Milan. Uno spettacolo degno del leade di un partito come la Lega nato dall'ignoranza, sul razzismo e sulla omofobia.
Ma questo è stato il fine settimana del Family Day al quale solitamente partecipano politici con requisiti dubbi per la partecipazione. Infatti i cari Casini, Salvini, Fini si sono astenuti dal partecipare, ma non è stato sufficiente perché ci ha pensato la Meloni ha scatenare le polemiche. La leader di Fratelli d'Italia ha candidamente dichiarato durante il Family di essere incinta e quindi di aspettare un figlio. Ma come ? La ragazza non è sposata ed allora che c'azecca con il family day ? Questa volta è stata lei a inciampare nella incoerenza del politico italiano che al solito professa uideali che poi non gli appartengono. Apriti cielo. Il web si è scatenato e le peggiori volgarità sono state indirizzate verso la Meloni, ma d'altra parte questi politici sono figli di un popolo che si è imbarbarito e che ha trovato nei social lo strumento adeguato per mostrare il proprio "odio" per la classe politica. A dare il là comunque è stato o stata un ex politico, Vladimir Luxuria che ha inviato il seguente tweet alla Meloni "Auguri e figli trans". Siamo alla follia pura.
E per finire con questo fine settimana di bestialità non poteva mancare il calcio. Una decina di giorni fa l'allenatore dell'Inter Roberto Mancini davanti alle telecamera denunciò la volgarità che gli aveva rivolto l'allenatore del Napoli appellandolo finocchio. Mancini sembrava il bimbo che era corso dalla mamma per lamentarsi dell'onta ricevuta come se non sapesse come funziona il mondo del calcio. La mamma in questo caso era la televisione che non ha perso l'occasione per inscenare una specie di sceneggiata napoletana ripresa dai giornali e andata avanti per giorni con intere trasmissioni dedicate all'episodio. Domenica sera l'elegante Mancini ha vestito i panni del napoletano Sarni e uscendo dal campo rivolgeva prima il dito medio verso gli spettatori poi non contento durante una delle tante interviste del post partite se la prendeva con la sua intervistatrice rea di dire stronzate e di non capire un cazzo. Insomma è un attimo passare dall'offeso all'offendente.
Sono tempi cupi.
 
 

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