venerdì 22 maggio 2015

Stufo dell'incompenza di chi siede nelle istituzioni


Ormai non passa giorno che qualche episodio, qualche sentenza, qualche provvedimento finisca per mettere in luce l'incompetenza e l'inadeguatezza della politica che siede nelle istituzioni a rappresentare ed a governare il paese. La politica lo sa bene questo ed ha preso i suoi bravi accorgimenti per non finire sotto il giudizio dei cittadini, giudizio che si manifesta solo con le elezioni democratiche. Dopo gli anni del porcellum che ci hanno regalato tre legislature incostituzionali, alle prossime elezioni si passerà ad una versione riveduta, corretta e per certi aspetti peggiorata, della legge elettorale che di fatto toglie ai cittadini l'unico strumento che essi avrebbero per giudicare il politico incompetente: la preferenza. Insomma il politico, che in questi giorni chiede a spada tratta per esempio le valutazioni (giuste) per gli insegnanti, continua a sottrarsi alle valutazioni del cittadino. E' la filosofia del berlusconismo, che l'ex cavaliere non è stato capace di mettere in atto, ma che ha trovato in Matteo Renzi, infiltrato in un partito che già aveva iniziato a minare le sue fondamenta di sinistra, l'attuatore del progetto berlusconiano. Fino al 2011 l'Italia è stata governata da un uomo che aveva l'obiettivo di preservare la sua incolumità dalle grinfie della giustizia, ora siamo passati ad un uomo il cui progetto è quello di un partito unico, comandato da un unico uomo, che guida e governa il paese. Il progetto è chiaro se si mettono in fila tutte le controriforme messe in campo dal governo renziano: negazione del voto democratico per le province e soprattutto per il Senato che rimangono organi di governo ma non eletti dai cittadini, premio di maggioranza ad un solo partito per l'elezione della camera in modo da trasformare una democrazia parlamentare in una democrazia semi-presidenzialista senza opposizione. Un progetto che si estende anche alla scuola dove il preside avrà addirittura funzioni di padrone dell'impresa scuola con poteri di assunzione degli insegnanti i quali in questo modo saranno sotto ricatto permanente del preside-padrone. Anche in questo caso quindi si mette in atto un processo di trasformazione della scuola pubblica spostandola pesantemente verso una struttura privata senza intervenire palesemente sulla costituzione. In questi mesi la Corte Costituzionale è intervenuta smontando varie leggi del periodo berlusconiano, compresa la riforma delle pensioni nella quale lo stesso Pd è stato favorevole, ma si presume che nei prossimi anni anche molte leggi renziane subiranno la stessa fine. Insomma qualcuno afferma che il berlusconismo sia finito e sepolto, ma in realtà se si ragiona in termini di competenza ed adeguatezza è più realistico pensare che quel periodo così tragico non sia ancora terminato e che forse per certi aspetti l'attuale periodo sia anche peggiore. Purtroppo l'elettore sembra reagire nella maniera meno adeguata per combattere questo stato di cose pensando che l'unica arma per protestare sia una sola: quella dell'astensionismo. La prima reazione in effetti sembrerebbe quella di non andare a votare per sbandierare la protesta e mettere in luce l'inadeguatezza della politica e di tutti i partiti e movimenti a rappresentare il paese, ma di fatto poi questa forma di protesta si concretizza nel lasciare il potere a chi già lo ha in mano. Lo abbiamo visto alle recenti elezioni europee dove Renzi ha sventolato il successo del Partito Democratico che ha raggiunto la percentuale del 40% ma a fronte di una percentuale di votanti di poco al di sopra del 50%. Quindi di fatto una protesta inutile che non ha minimamente influenzato l'azione di governo ma che di fatto l'ha certificata agli occhi della politica. Insomma se chi ci governa è incompente ed inadeguato è responsabilità anche di noi cittadini scontenti ma che non trovano mezzi adeguati per contrastare una politica sempre e comunque distante dalla realtà del paese.

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