giovedì 7 maggio 2015

Legge elettorale: un'escamotage per garantire la governabilità a scapito della democrazia


Il sistema elettorale più democratico è rappresentato da un sistema puramente proporzionale nel quale i seggi sono suddivisi sulla base dei percentuali di voti che il partito stesso conquista e non con trucchetti vari per assegnarne in un numero maggiore rispetto alla reale rappresentatività. Se fosse stata applicata questa semplice regola democratica alle elezioni del 2013 avremmo per esempio alla Camera tre partiti con più o meno un uguale numero di seggi: il M5S con il 25,55%, il Pd con il 25,42% ed il Pdl con il 21,56%. Questo risultato ha un semplice risultato: la mancanza di un partito o formazione politica in grado di rispondere alle reali esigenze del paese. Oggi che, purtroppo dico io, non esistono più le ideologie e quindi ogni formazione politica non ha più un modello di società o un progetto da seguire, dovrebbe allora essere più facile cercare di modificare la propria azione politica per andare ad intercettare un numero di voti sufficiente per poi governare. E invece no si preferisce "inventare" una legge elettorale che si inventi qualche meccanismo per assegnare la vittoria e la governabilità anche a chi in qualche modo conquista una maggioranza relativa nella tornata elettorale. Ecco allora che questa legge è diventata fondamentale a partire dagli anni 90 quando si è deciso di abbandonare il proporzionale per passare al maggioritario in nome di una "sicura" governabilità. In realtà, rispetto agli anni 70-80, questa maggiore governabilità c'è stata inquanto le legislature a parte la XII (primo governo Berlusconi) e la XV (secondo governo Prodi) sono andate avanti tutte per 5 anni, pur con qualche travaglio interno soprattutto la XIII. Ora quindi che Renzi, la mente, ed il suo braccio, la Boschi, ci vengano a dire che con l'Italicum ci sarà una maggiore stabilità, è una delle tante fandonie che il presidente del consiglio ha la capacità di raccontare facendole passare per vere. Ma quello che è peggio che l'Italicum di fatto peggiora la situazione ribaltando quasi quello che avverrebbe in un sistema proporzionale. Sempre facendo riferimento alle ultime elezioni del 2013 se fosse stato in vigore l'Italicum, il M5S ed il PD sarebbero andati al ballottaggio che alla fine avrebbe consegnato il potere assoluto ad un partito con appena il 25% del consenso dei votanti e meno del 20% rispetto all'intero corpo elettorale. Con questo consenso minoritario il partito vincitore del ballottaggio si ritroverebbe ad avere la maggioranza assoluta alla Camera e quindi a poter in qualche modo decidere le nomine di tutti i vari organi che ne conseguono (Presidente della Repubblica, Corte Costituzionale, e via dicendo). Nella camera inoltre continuerebbero a sedere un numero di deputati nominati per una percentuale che si aggira intorno al 61%, che sommati al numero di senatori totalmente nominati fanno un parlamento che poco si discosta dall'attuale in fatto di rappresentatività dei cittadini. Insomma la stabilità avrà un prezzo alto in termini di democrazia ed inoltre non sarà garantita se si deve far fede alla storia dei due partiti contendenti del virtuale ballottaggio: il M5S perché guidato da un padrone che non ci pensa due volte ad espellere eventuali dissidenti, il Pd perché pur non espellendo ma come si è visto non ha remore ha sotituire eventuali esponenti contrari alla linea del segretario o a portarli alle dimissioni dal partito stesso. Insomma è molto probabile che la litigiosità si sposti dalle coalizioni all'interno dei partiti. Dice ma allora che legge elettorale vorresti. Innanzitutto una legge elettorale che ripristini totalmente le preferenze in modo che il parlamentare debba rispondere in toto ai propri elettori in modo da arginare il fenomeno della migrazione o della compravendita dei parlamentari che eletti in una formazione politica passano ad altre e non hanno nemmeno il buon gusto di dimettersi. Dice ma come la metti con il voto di scambio ? Beh per eliminare un problema non si può colpire chiunque e chi è onesto sia dal punto di vista del politico che dell'elettore, quindi si deve andare colpire chi si presta a questa pratica. Infine come in altri paesi il premio di maggioranza lo ottieni se e solo se raggiungi il 50% altrimenti governi con quello che hai. In ulima analisi, ma qui la vedo più dura, lavorare soprattutto nella scuola per ristabilire o forse per creare davvero un senso civico reale sia per il cittadino qualunque che per il politico per esempio non sopportando in alcun modo, in nome di un finto garantismo, il politico che in quache maniera è coinvolto in scandali di qualche tipo. In questi casi, come avviene all'estreo, le dimissioni devono essere immediate perché una cosa è il garantismo davanti alla giustizia, e questo deve valere per tutti fino a sentenza definitiva, una cosa è fare politica che non è un obbligo ma una scelta quindi se ti fai coinvolgere in situazioni poco chiare devi andare a fare altro.

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