martedì 26 maggio 2015

Noi non podemos ... ma lo prendemos siempre


Siamo ad un altro successo di una sinistra in un paese europeo, questa volta la Spagna dopo la Grecia, e tutti i politici nostrani si affannano a cinguettare per complimentarsi e per "fare propria" una vittoriia che naturalmente non può appartenerci. Un atteggiamento non solo della superframmentata sinistra intaliana incapace di dare vita ad un movimento come SYRIZA o PODEMOS, ma anche Salvini fa propria la vittoria spagnola. Come ha scritto un amico la sinistra italiana ormai è solo capace di organizzare feste conto terzi. Ma si sa ora siamo in campagna elettorale e tutto fa brodo anche un vittoria straniera, il cui significato poi lo si vedrà fra qualche tempo. Quello che per esempio sta accadendo in Grecia è indicativo: tutti con Tsipras qualche mese fa quando vinse le elezioni greche ed andò al governo, ma oggi quanti ancora sarebbero su quel carro ? Dopo la vittoria ci sono i fatti da portare a termine e per quanto riguarda la Grecia i fatti sono buchi di decine di miliardi da coprire e come stiamo toccando con mano non basta un governo armato di buone intenzioni per risolvere la situazione. Volenti o nolenti il potere in mano è della finanza, un potere figlio del capitalismo e contro il quale ormai, complice la globalizzazione, un singolo stato ha poche armi per combatterlo efficacemente. Ecco perché sarebbe importante dare vita ad un movimento che vada oltre i confini nazionali e che raccolga persone con ideali e principi comuni non soggetti pronti a salire su un carro per poi scendere alla prima occasione. Gli esempi di Grecia e Spagna sarebbero certamente da seguire per tentare di creare questo fronte, ma in Italia la sinistra "vera" ha per il momento demandato questo ruolo ad un comico che con il suo movimento ha occupato gli spazi che gli sono stati lasciati liberi. Ma li ha occupati in maniera discutibile e soprattutto con un populismo sfrenato atto solo a prendere voti nella migliore tradizione della vecchia politica italiana. Si è scagliato senza distinguo contro partiti e politici colpevoli di occupare poltrone da tempo immemorabile come se quelle poltrone fossero occupate in virtù di qualche volere divino. In realtà quella politica e quei politici occupano le poltrone in virtù semplicemente di un voto popolare e per cambiare davvero in questo paese è necessario agire su chi va a votare che sono i veri responsabili dello sfascio italiano. Dove per agire intendo presentare idee, programmi e non sparare a zero sull'avversario o utilizzare slogan populistici dietro ai quali non esiste un reale progetto per la loro realizzazione. In qualche regione questa tornata elettorale la sinistra ci si sta provando presentandosi unita sotto una sola bandiera, si vedrà se sarà un punto di partenza o se non sia ormai troppo tardi per i danni provocati da venti anni di politica arruffona, incompetente, inadeguata e il cui frutto è un governo che sta attuando riforme per portare un solo partito ed un solo uomo a governare stravolgendo la costituzione senza modificarla.

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