lunedì 18 maggio 2015

Lavagne, gessetti, talk show ... no non siamo su scherzi a parte


Va bene che siamo in campagna elettorale e che tutto fa brodo ma affrontare problematiche serie e importanti tenenedo lezioncine con lavagna e gessetto oppure andando a fare annunci la domenica pomeriggio nei salotti televisivi della Rai è un segnale di quanto ormai la politica sia scaduta a tutti i livelli compreso quello più alto: il governo ed il suo presidente del consiglio. Matteo Renzi dopo essere diventato segretario del Partito Democratico e Presidente del Consiglio ora si autonominato anche maestro di ruolo e showman televisivo. La scuola spiegata alla lavagna con errori linguistici sarebbe veramente da ridere se non si trattasse poi di un problema serio come l'istruzione. Un problema sempre maltrattato da tutti i governi che si sono succeduti alla guda del paese e che anche questa volta forse si risolverà in una riforma che non inciderà minimamente o solo marginalmente sulla qualità della nostra scuola. Tutto si risolverà nell'assunzione di qualche migliaio di precari, un fatto sicuramente positivo, ma vanifcato da de fattori: i superpoteri al dirigente scolastico (sembra che questa norma stia rientrando) e le nuove agevolazioni fiscali alla scuola privata a danno ancora della scuola pubblica che già adesso funziona grazie ai contributi volontari e quasi obbligati delle famiglie italiane. Sulla farsa delle pensioni che ormai va in scena da diversi giorni, Renzi adotta più o meno lo stesso metodo andando a fare i suoi annunci nella trasmissione televisiva di Giletti della somanica pomeriggio prima ancora di prendere decisioni nel consiglio dei ministri che si terrà oggi. A sottolineare quindi quanto sarà importante la riunione odierna del governo: Ranzi ha già deciso cosa fare. Una decisione che non risolve il problema e che quasi certamente scatenerà ricorsi per una soluzione del problema alle calende greche. Ma ancora una volta ci sono le elezioni fra due settimane e 500 euro, se pure una tantum, a 4 milioni di pensionati qualcosa sono e forse aiuteranno a tamponare il problema delle liste del Partito Democratico che in ogni regione presentano degli "impresentabili". Certo la questione del blocco delle rivalutazioni delle pensioni non è facilmente risolvibile senza creare danni alle finanza del paese ma ancora una volta mette in luce la inadeguatezza della politica italiana ad affrontare la crisi economica. Si è andati avanti a colpi di provvedimenti incostituzionali (quello delle pensioni non sarà l'unico ed altre sentenze della corte sono in arrivo) per non adottare l'unico provvedimento serio ed efficace ma altrettanto impopolare: un vera e sana patrimoniale che prendesse i soldi dai ceti sociali più agiati. Certo in quel modo non si sarebbe potuto sventolare la falsa bandiera di "non essere ricorsi a nuove tasse", bandiera solo virtuale perché togliere soldi o far pagare più tasse sono due provvedimenti che hanno lo stesso effetto: tagliare la disponibilità finanziaria ai cittadini.

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