giovedì 16 aprile 2015

Tanto tuonò che ... non piovve


Si è vero una leggera pioggerellina ieri sera c'è stata ma niente in confronto al frastuono di questi mesi. Mi riferisco alle vicende del Partito Democratico, di quello che doveva essere, con l'avvento del nuovo segretario nonché presidente del consiglio, il partito della rottamazione e del cambiamento. In effetti Renzi sta rottamando il problema è che cosa andrà a rottamare con le riforme sta imponendo prima con la scusa dell'accordo con il partito del condannato e poi, una volta caduto l'accordo, con la scusa che dei cambiamenti per dare soddisfazione all'opposizione interna sono stati comunque fatti. In questi mesi i ribelli del Partito Democratico hanno tuonato in ogni sede ed in ogni luogo, salvo poi votare tutto quello che c'era da votare, insomma un gran fracasso ma nemmeno una goccia di pioggia. Ieri sera qualche goccia si è vista con il capogruppo Speranza che ha dato le dimissioni dal suo incarico, che qualcosa si stia smuovendo ? Lo vedremo solo la prossima settimana e come dire .... se son rose fioriranno. Purtroppo, schermaglie interne a parte, la questione è seria e non tanto per la questione della sola legge elettorale ma per tutto il quadro che si fa confomando anche con la riforma del Senato, con quella delle Province già attuata, senza trascurare la serie infinita di scandali che ogni partito (con eccezione per ora del M5S) sta raccogliendo. Se tutto il piano Renzi passerà e nessuno riuscirà a fermarlo, da queste riforma uscirà uno Stato istituzionalmente indebolito, democraticamente cancellato con il paese che, dopo ogni elezione, sarà in mano ad un singolo partito indipendentemente dalla sua capacità di governare, dalla sua trasparenza ed alla faccia della corruzione che non avrà alcuna barriera. Con l'Italicum alla fine le elezioni politiche consegneranno il parlamento, ridotto ad una sola camera dove si legifera, ad un solo partito la cui maggior parte degli eletti saranno semplicemente dei nominati da parte delle segreterie. Non vale nemmeno più la storia delle primarie che il Partito Democratico si ostina a tenere considerati i brogli che ormai sono all'ordine del giorno ad ogni tornata di questo tipo di votazione. Un partito quindi, qualunque sia il suo successo elettorale, avrà la maggioranza assoluta alla camera e di fatto si avrà un capo del governo inamovibile. In pratica si cambia istituzionalmente l'assetto dello stato senza cambiare la Costituzione. Il Senato sarà formato ancora una volta da nominati fra i consiglieri regionali e, considerato il livello di corruzione, si può solo immaginare quale potrà essere la conformazione di un organo sempre importante come il Senato. Insomma se tutte queste riforme andranno in porto ci sarà un cambiamento ma sicuramente non sarà un miglioramento della macchina statale che risulterà in mano ad un solo partito libero di agire in maniera incontrastata. Visto i tempi che corrono ed il livello di onestà attuale dei nostri politici .... non c'è da stare allegri.

Nessun commento: