lunedì 20 aprile 2015

Discorsi tanti ..... fatti pochi

"L'Italia non può essere lasciata sola" .... "L'europa deve intervenire" .... "Tragedie come questa non devono più accadere" ..... Sono le tipiche frasi che sono ripetute come un mantra dopo ogni tragedia del mare che coinvolge poveri disperati che fuggono dai paesi nel nord africa o del medio oriente coinvolti in guerre senza fine. Una situazione che si aggrava settimana dopo settimana a causa dei criminali dell'Isis, ma una situazione che è stata scatenata anche a causa degli interventi scellerati del mondo occidentale prima in afghanistan ed iraq e poi in Libia. Ora i disperati in fuga dai teatri di guerra sono utilizzati come fonte di finanziamento per il terrorismo e l'integralismo islamico da una parte, per mafia e malavita dall'altra parte come dimostrano anche i rcenti arresti di oggi. Che l'Italia da sola non possa fare molto è ormai scontato come è scontato che qualsiasi missione sul tipo di Mare Nostrum o sul tipo di Triton o come diavolo la si voglia chiamare non sarebbe altro che una specie di terapia d'urgenza ma per risolvere il problema alla radice ci vorrà ben altro ed ancora non solo da parte dell'Italia. Il nostro paese poi è ormai in mano ad una classe politica inadeguata per una gestione ordinaria del paese stesso figuriamoci per affrontare una situazione d'emergenza come quella dell'immigrazione. Da una parte c'è chi governa e che non ha alcun piano o progetto serio per affrontare in maniera adeguata la situazione  tanto che non è riuscito nemmeno nel semestre di presidenza europea a sensibilizzare l'europa stessa per intraprendere una qualche politica significativa per contrastare i terroristi islamici (unico risultato di quei sei mesi la nomina della Mogherini come commissario per la politica estera). Dall'altra parte c'è un'opposizione razzista e xenofoba, rappresentata dalla Lega, che non si vergogna di utilizzare queste tragedie per i propri scopi propagandistici ed elettorali e sfrutta le morti di esseri umani per alimentare odio ed una propaganda scellerata senza proporre soluzioni serie che vadano oltre azioni di guerra contro gli stessi barconi della morte. Discussioni e urla che si protraranno per qualche settimana per poi cadere nel silenzio fino alla prossima tragedia ammesso che la prossima non avvenga in tempi ravvicinati. Dalla situazione attuale probabilmente non si uscirà senza un'altra guerra, guerra che fra l'altro è già in atto se si giudica in funzione del numero di morti sia causati dal terrorismo islamico sia dalle tragedie del mare che si stanno intensificando (già oltre mille morti solo in questi primi mesi del 2015). Però se oltre alle guerre non si metteranno in atto politiche adeguate difficilmente si potrà raggiungere una soluzione definitiva al problema e la pacifica convivenza in questo mondo fra esseri umani di razze e religioni diverse rimarrà un obiettivo irraggiungibile. Fino a quando non cambieremo radicalmente questa società, dove a fronte di persone che muoiono di fame ne esistono altre il cui problema è impiegare le risorse economiche che hanno a disposizione, qualunque politica si intraprenda sarà destinata al fallimento.

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