giovedì 11 dicembre 2014

Leggi, decreti, pene .... ma per combattere la corruzione serve altro






Da due settimane a questa parte l'annunciatore per antonomasia, il presidente del consiglio, Matteo Renzi non lascia trascorrere un giorno senza fare una dichiarazione o lanciare un tweet relativo alla imminente azione del governo in merito alla lotta alla corruzione. Si vedrà domani se oltre alle parole seguiranno i fatti perché fino ad oggi di fatti se ne sono visti ben pochi e di certo non sarà sufficiente qualche inasprimento delle pene già previste in materia di corruzione per iniziare una seria lotta a questo malcostume criminale della società e della politica italiana. Nuove leggi e pene più dure sono solamente un intervento d'urgenza per contrastare il momento contingente ma poi una vera ed efficace lotta alla corruzione richiede tempi più lunghi, azioni che non siano solo decreti urgenti e soprattutto una rivoluzione culturale per una società come quella italiana nella quale la corruzione è strisciante ed a tutti i livelli. Qualchde tempo fa mi è capitato di andare a fare lezione di informatica utilizzando un'aula di una scuola media di un comune della provincia. Trovo un aula ben attrezzata, con i computer in rete tutti ben configurati ed aggiornati, un piccolo gioiellino. Il gestore dell'aula, mi si presenta come assessore alla cultura del comune e si vanta di essere riuscito a far stanziare dei fondi per la realizzazione dell'aula. Ottimo penso finalmente qualche realtà dove la scuola funziona. Poi scopro che l'assessore in questione è anche il titolare di una piccola ditta di informatica che guarda caso è la stessa dalla quale il comune ha acquistato tutto il necessario per la realizzazione dell'aula e che è la stessa che ha un contratto con la scuola per gestire l'aula. Chissà quanti altri episodi di questo genere si verificheranno nel nostro paese, episodi che alla fine dal punto di vista formale e delle procedure amministrative non hanno niente di illegale ma che sono lo specchio della mancanza di un minimo di etica da parte dei nostri amministratori e non solo. Per scardinare certi comportamenti occorerrano secoli e chissà. Nel frattempo comunque l'azione del governo e della maggioranza che lo sostiene è costellata di azioni e di provvedimenti che sono compatibili con quella corruzione che si vorrebbe combattere. Uno per tutto l'accordo che Renzi ha fatto con il pregiudicato per antonomasia, condannato per frode fiscale, l'ex cavaliere Silvio Berlusconi: come si può pretendere di combattere la corruzione se poi ci si accorda con un pergiudicato per modificare addirittura la costituzione ? E che dire della depenalizzazione di vari reati minori come il furto che il governo ha varato in una riunione notturna: come si può pretendere di combattere la corruzione se poi addirittura si "legalizza" il furto in appartamenti ? Ed oggi che in parlamento si è rimandato per l'ennesima volta la discussione e l'approvazione di un provvedimento come quello relativo al conflitto di interessi: come si può combattere la corruzione se intanto ed una volta per tutte non si affronta seriamente il problema del conflitto di interessi che non riguarda solo il condannato ? Ed infine, anche se si potrebbe continuare all'infinito, come si può pretendere una seria lotta alla corruzione da parte di un partito che organizza cene a botte di 1.000 euro prendendo soldi da cani e porci senza nemmeno avere la decenza di pubblicare l'elenco di questi benefattori. Insomma leggi, decreti, nuove pene, va tutto bene ma poi a sostegno di questi provvedimenti sono necessari anche dei comportamenti e delle azioni coerenti con l'azione politica. Inoltre sempre per una lotta efficace contro la corruzione è necessario infondere nel paese un vero senso civico e dello stato ma ancora una volta per ottenere questo risultato non sono necessarie leggi e decreti quanto dei comportamenti etici con la funzione che si svolge. Chi svolge attività di governo e ricopre incarichi politici ed istituzionali dovrebbe essere al di sopra di ogni sospetto, va bene la presunzione di innocenza ma per essere un uomo delle istituzioni il solo sospetto dovrebbe essere sufficiente per abbandonare certi incarichi. Per combattere la corruzione nella politica sarebbe sufficiente una legge di un solo articolo: chi è indagato in qualunque indagine relativa a reati di corruzione non può coprire alcun incarico politico e tanto meno di pubblico amministratore.

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