mercoledì 4 settembre 2013

Obama peggio di Bush


Tutte le speranze che il primo presidente di colore della storia degli Stati Uniti aveva seminato non solo nel contentinente americano ma nel mondo intero, sono andate via via sfumando fino al completo incenerimento di questi giorni. Nel 2009 gli era stato assegnato anche un nobel della pace, più sulla fiducia o sulle sue parole (la frase pronunciata in un discorso al Cairo: "La democrazia non si può imporre" sembrava un vero e proprio manifesto del nuovo corso della politica internazionale americana) che in virtù di atti concreti. Ma poi si è visto che questo riconoscimento ha perso negli ultimi di anni di significato se lo stesso nobel per la pace è stato assegnato all'europa che niente ha fatto per dimostrare la sua anima pacifista. Come si può assegnare un nobel ad un'entità che dal punto di vista militare e di politica internazionale non esiste ed ogni paese agisce in maniera autonoma come è stato dimostrato in Libano e come ogni giorno è palese in merito al problema dei profughi dai paesi nord africani e del medio oriente. Obama ora si appresta a dare le ultime spallate agli irriducibili che ancora credevano in lui ed in un'america diversa, ma lo fa nel peggiore dei modi. La sua frase la democrazia non si può imporre è certamente vera come hanno dimostrato le guerre in Afghanistan ed in Iraq, soprattutto poi se questa imposizione arriva con la forza, con la distruzione e da parte di uno stato che ha costruito, con la politica imperialista e con lo sfruttamento di quei paesi, le fondamenta per il proprio benessere. Obama si appresta a far approvare al congresso, che ormai sembra favorevole, un intervento in Siria senza ricorrere nemmeno all'Onu, cosa che nemmeno Bush aveva osato fare. Certo l'amministrazione Bush si era inventata la storia delle armi chimiche e di distruzione di massa in possesso di Sadam, e su queste false prove aveva raggirato il consiglio di sicurezza e strappato una risoluzione che, se pur controversa, dava il via alla guerra in Iraq. Obama, con tutta la sua democrazia, con tutta la sua politica pseudo-pacifista decide di intervenire saltando a piè pari l'Onu ed ergendosi a paladino dell'ordine mondiale, senza che nessuno lo abbia investito di tal ruolo. Non c'è dubbio che quanto è avvenuto in Siria sia grave e disumano, e questo indipendentemente da chi abbia usato le armi chimiche, ma ormai sono diversi mesi che in quel paese sono uccisi civili, donne e bambini, e fino ad ora tutti se ne sono fregati altamente in virtù della relativa importanza economica di quel paese. Ora le coscienze improvvisamente si risvegliano e guarda caso proprio da parte di quei potenti dai quali il mondo intero si aspettava un cambiamento: Hollande in Francia e Obama negli Usa ed entrambi di testa loro. L'intervento Usa sarà di 60 giorni prorogabile di altri 30 è già questa calusola dimostra la stupidità di chi non ha imparato niente dalla storia che insegna quanto una guerra sia imprevedibile nel suo svolgimento e soprattutto nella sua durata. Andreotti diceva che il potere logora chi non ce l'ha, verissimo, ma è altrettanto vero che da alla testa a chi lo detiene e da talmente alla testa fino ad arrivare a mettere in pericolo il mondo intero.

1 commento:

jouy-carladidi ha detto...

Riprendo a risponderti qui. Lo condivido in toto, non servirebbe manco ribadirlo, te lo sai già.