venerdì 6 settembre 2013

Evasore e mafioso ora tutto certificato


Bene ora nessuno potrà dire io non sapevo chi fosse perchè ora sono arrivate le attestazioni della magistratura: prima la condanna definitiva per frode fiscale ed ora la certificazione che il suo leccapiedi Dell'Utri svolgeva le funzioni di mediatore fra la mafia e il condannato stesso negli anni che vanno dal 1974 al 1992. Non saprei quale delle due accuse sia la più grave. Il capo di un governo che attraverso le sue aziende froda il fisco ed allo stesso tempo si atteggia a paladino della lotta all'evasione è sicuramente un fatto gravissimo. Un fatto che richiederebbe una ribellione di qualsiasi cittadino onesto affinchè al suddetto sia impedito di svolgere qualsiasi attività politica e pubbblica, sia da chi gli è stato avversario politico ma soprattutto da chi milità nel suo partito che, difendendolo a spada tratta, se ne rende complice. Ma della stessa gravità è la vicenda che lo vede in qualità di patteggiatore con la mafia sia per ricevere protezione e che per svolgere la sua attività di imprenditore. Quelle che erano solo voci già si conoscevano al momento della sua discesa in politica e solo gli sprovveduti e poco informati (una grande moltitudine purtroppo in Italia) erano all'oscuro di queste voci insistenti. Ci sono voluti 40 anni ma alla fine le voci sono diventate fatti assodati e certificati dalla magistratura. D'altra parte la presenza di Vitorio Mangano era già di per se un fatto incontrovertibile che dimostrava lo stretto filo che legava ... e forse lega ... il condannato a Cosa Nostra. Mangano entrò ad Arcore non tanto per svolgere le attività di stalliere quanto per garantire la presenza della mafia come lunga mano protettrice delle attività al limite della legalità del buon cavaliere. Questa seconda notizia, scaturita dalle motivazione della condanna di Dell'Utri a 7 anni, è stata fatta passare senza commenti da parte della politica e soprattutto da parte del Pd che a questo punto se non pretenderà le dimissioni immediate da senatore del condannato si troverà nel ruolo di complice non solo di un evasore ma anche di un mafioso. E nello stesso ruolo si ritroveranno tutti coloro che non disconosceranno il loro voto e continueranno a sbandierare lo spauracchio della magistratura rossa che perseguita il povero pregiudicato: ora sappiamo ma già lo sapevamo .... che la magistratura ha agito a ragion veduta. 

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