giovedì 30 maggio 2013

Tutti contro se stessi ... Pd contro Pd, Pdl contro Pdl, Grillo contro i grillini

Le grandi ammucchiate politiche non si addicono certo ad un paese come l'Italia e le vicende politiche di questi giorni ne sono l'esempio lampante. Pd e Pdl non avendo più un avversario politico non trovano di meglio che polemizzare al loro interno, un fatto che se è normale per il Partito Democratico, è un po' anomalo per il Pdl abituato ad ubbidire agli ordini del suo padrone. Ma questa santa alleanza alla fine porta allo sfinimento i due ex-contendenti. Ed ecco allora che mentre nel Pd il sindaco Renzi riprende a fare la sua opera di guastatore per minare Letta ed il suo governo, nel Pdl sale la rivolta contro il delfino di Berlusconi, Angelino Alfano, che svolge le funzioni di asso pigliatutto: segretario del partito, vice-presidente del consiglio e ministro dell'interno. Due partiti quindi che costretti ad andare a braccetto dopo due decenni di lotta senza quartiere, condotta solo a parole perchè nei fatti almeno il Partito Democratico ha fatto ben poco, rivolgono la loro litigiosità al proprio interno. Al Pd questo nuovo atteggiamento riesce molto bene grazie alla presenza al suo interno di diverse anime incompatibili fra loro, una delle quali guidate dall'infiltrato del cavaliere, Matteo Renzi. Più sorprendente invece le lotte intestine che stanno prendendo piede all'interno del Partito della Libertà, un partito costituito da leccapiedi di Berlusconi, ma sicuramente si tratterà di una lotta di breve durata fino a quando il cavaliere non alzerà la voce e tutti torneranno buoni buoni ai loro posti. Da questo processo di autodistruzione non si sottrae nemmeno il nuovo che avanza, il partito dei seguaci di Grillo, ma qui l'unico ad avere diritto di parola è il saltimbanco che stufo ormai di sparare contro Pd e Pdl, ora se la prende anche con Stefano Rodotà, uno dei candidati del grillini alla presidenza della repubblica. Insomma Grillo nel breve giro di due mesi ha fatto fuori oltre al patrimonio di voti ricevuti a febbraio, anche i due candidati proposti alla carica di Presidente della Repubblica: la Gabbanelli prima e Rodotà dopo, rei di aver mosso delle critiche alla gestione del movimento da parte del saltimbanco e del suo tutor Casaleggio. Ecco queste sono le attività dei tre principali partiti del parlamento italiano mentre i problemi si aggravano: lavoro, disoccupazione, tasse e calo dei consumi su tutti i fronti. Ma a loro che importa ?

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