domenica 19 maggio 2013

Il Partito Democratico figlio di una mutazione genetica


Il Partito Democratico e' sempre sembrato come una strana cosa agli occhi di chi aveva vissuto gli occhi gloriosi del Partito Comunista Italiano, gli anni 70, l'epoca per intenderci di Enrico Berlinguer. E' vero che il grande segretario del PCI fu l'ideologo del compromesso storico, messo a punto con Aldo Moro, ucciso poi dalle Brigate Rosse, ma quel compromesso non aveva niente a che vedere con la "sottomissione" attuale del Partito Democratico al Pdl di Berlusconi. Che il Pd fosse un grande carrozzone, una specie di arca di Noe' che raccattava chiunque volesse salire a bordo (almeno Noe' accettava solo due esemplari, uno maschio ed uno femmina, per ogni specie) senza porre limiti nè di provenienza nè tanto meno di ideologia. Una specie di Torre di Babele politica che non avrebbe potuto che generare caos nella sinistra italiana portandola allo sfascio. Dopo il primo successo conseguito subito all'indomani della sua formazione, la caduta del governo Prodi, il Pd ha inanellato una serie di successi negativi fino ad arrivare alle vicende di questi ultimi mesi che probabilmenti porteranno alla fine annunciata di questo partito. Il fatto impressionante è constatare come certi personaggi che hanno una storia completamente diversa e connotata come appartenente alla sinistra italiana, abbiano cambiato completamente idee nel momento in cui sono entrati a far parte del Partito Democatico e soprattutto dopo che arrivano a posti di responsabilità all'interno del partito stesso. Il caso emblematico di questa trasformazione arriva proprio oggi da Guglielmo Epifani, nuovo segretario del partito ed ex segretario del maggior sindacato italiano, la CGIL. Due esternazioni oggi che se provenissero dalla bocca dell'Epifani segretario della CGIL avrebbero fatto pensare ad una dichiarazione rilsciata sotto l'effetto di una grande sbronza o di droghe pesanti. Un ex sindacalista che si pronuncia per l'inutilità di manifestazioni di piazza, riferendosi a quella di ieri della Fiom, non può che avere due spiegazioni: o ha avuto un episodio di amnesia irreversibile oppure è stato sottoposto ad un processo di mutazione genetica per poter far parte del Partito Democratico. Epifani di fatto ha rinnegato il suo passato da sindacalista quando era lui invece di Landini ad organizzare manifestazioni di quel genere, ma al buon segretario non è stata sufficiente questa incredibile dichiarazione. Ha proseguito criticando Vendola e affermando che non gli piace chi scappa davanti alle difficoltà, riferendosi naturalmente a Vendola ed al voto dei suoi contrario alla fiducia del governo Letta. Eh no caro Epifani, Vendola, purchè non mi sia politicamente simpatico, non è fuggito ma ha solo voluto mantenere ciò che aveva promesso in campagna elettorale: "Mai un governo con Berlusconi". Lui non è fuggito ma di sicuro voi avete "bruciato" milioni di voti di cittadini che ancora credevano nel vostro carrozzone. Ed allora come non pensare ad una mutazione genetica per dare una spiegazione a certe affermazioni difficilmente giustificabili ?

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