mercoledì 29 maggio 2013

Elezioni amministrative tutti vincitori. Anche Grillo che trasforma il clamoroso flop in un successo elettorale.

Fa una certa impressione leggere l'analisi del voto dal teorico del vaffa, del tutti a casa, dell'apriscatole, del siete circondati, e leggere anche da parte dell'antipolitico per eccellenza un ragionamento in linea con la solita vecchia stantia politica italiana. Sappiamo bene che nel nostro paese indipendentemente dalla legge elettorale, dal sistema elettorale e soprattutto dal risultato elettorale, in ultima analisi i nostri politici sono talmente bravi da rigirare i numeri in modo da interpretarli a proprio vantaggio. Nessuno perde mai, nessuno esce sconfitto e tutti hanno motivo di trovare nelle pieghe dei risultati quel risvolto che fa apparire i propri numeri come una vittoria. Oggi ecco che anche l'ultimo arrivato nel panorama politico italiano, quello che doveva stravolgere tutti e dare vita ad una vera e propria rivoluzione, si allinea con questo tipo di ragionamento e fa apparire la "batosta" dei grillini come una vera e propria vittoria. Una storia che gli italiani conoscono bene e che ha portato negli anni al disastro attuale della politica e dei partiti politici che si sono mangiati tutta la loro credibilità. Una fine che farà anche il Movimento 5 stelle e lo farà ad una velocità supersonica considerato che in soli tre mesi ha delapidato un patrimonio di 9 milioni di voti quasi dimezzandolo. Il giochino di Grillo per dimostrare la vittoria è piuttosto ingenuo e banale ma sufficiente per irretire i suoi accoliti per la stragrande maggioranza privati di una propria capacità di analisi e di ragionare. Il comico indossa i panni del matematico e basa tutta la sua teoria confrontando il numero di voti, in termini assoluti, ottenuti dai vari partiti nelle amministrative del 2008 ed in quelle di domenica scorsa. Un giochino semplice e corretto dal punto di vista puramente matematico ma che tralascia un fattore critico che inficia tutto il suo ragionamento. Grillo infatti non tiene in considerazione il numero di astenuti che sono stati quasi il 40% dei votanti ed allora è chiaro che in termini assoluti i voti di ciascun partito sono vistosamente calati a causa appunto del minor numero di voti validi. Un calo che non può certo toccare il Movimento 5 stelle considerato che nel 2008 i grillini costituivano un partito che viaggiava su una percentuale fra l'1% ed il 3% ed allora il Movimento nel cofronto 2013-2008 risulta fortmente in attivo. Per il Movimento il confronto non è certamente un  dato omogeneo come quello di partiti già presenti da diversi anni sulla scena politica. Rimane poi il problema che se i risultati elettorali si analizzano semplicemente dal punto di vista numerico si finisce per ottenere un'analisi puramente matematica di alcun significato politico. Anche Grillo poi nel suo ragionamento non prende in considerazione il dato più eclatante, il numero degli astenuti, il vero primo partito italiano e quindi tutto il suo ragionamento perde di valore politico. Di fatto Grillo e Casaleggio, dopo l'inaspettato successo alle elezioni politiche del febbraio scorso, si aspettavano di conquistare chissà quanti comuni compreso magari Roma ed invece i candidati del M5S non sono arrivati al ballottaggio in alcuna città, dimezzando il proprio consenso se non addirittura riducendolo di 2/3 come in Val d'Aosta. Ma Grillo non ha capito o almeno fa finta di non capire che i voti ottenuti alle politiche erano per la maggior parte voti di protesta da parte di gente che sperava che i grillini iniziassero quel cambiamento promesso. L'arroccarsi nelle proprie posizione, l'aver favorito il ritorno di Berlusconi al governo e soprattutto il tenersi lontano dai mezzi di informazione ha causato il flop alle elezioni amministrative, un tipo di elezioni dove la presenza sul territorio è fondamentale, ma se si delega ad un blog gestito da un guru tutta la propria propaganda politica, questa presenza non può che venire a mancare. E così la protesta si è indirizzata dal M5S all'astensione. Grillo comunque continua a seguire la propria linea e questo potrà avere un solo effetto: l'autodistruzione del Movimento ancora prima che possa combinare qualcosa oltre che occuparsi delle proprie spese e dei propri scontrini. Non sarà una grande perdita.

Nessun commento: