domenica 22 luglio 2012

Ritorno al .... passato



Stiamo attraversando un periodo storico oscuro che sta riportando l'Europa e l'Italia indietro nel tempo fino ad arrivare al più squallido oscurantismo. La crisi economica e la speculazione finanziaria hanno aperto la strada, nei paesi più a rischio, al taglio indiscriminato dei servizi sociali e ad un aumento indiscriminato della pressione fiscale a danno delle categorie sociali più deboli. Sotto il ricatto delle banche e della Germania si chiede ai vari paesi di perseguire il pareggio di bilancio secondo una logica perversa che toglie ad ogni singolo paese la propria autonomia politica in materia di economia. Gli effetti di questo ricatto si sono visti subito in Italia: una manovra lacrime e sangue con l'obiettivo di rastrellare denaro certo e quindi che va a colpire i lavoratori dipendenti, i pensionati e il bene più caro e più ambito di ogni cittadino: la prima casa. Naturalmente tentare di aumentare le entrate non era sufficiente e quindi la politica del governo si è indirizzata verso altri due settori: il mercato del lavoro e le spese dello stato. Sul lavoro si è proceduto cancellando un diritto fondamentale del lavoratore: quello di non essere licenziato. La cancellazione dell'art. 18 ed il campo libero lasciato dallo Stato alla più grande industria dello Stato, la Fiat, hanno di fatto massacrato i lavoratori. I diritti conquistati con anni di lotte sindacali, con migliaia di ore di sciopero sono stati cancellati con un piccolo colpo di spugna anche grazie alla incosistente reazione promossa dai sindacati stessi che si sono messi a litigare fra di loro. Ultimo tassello a questo quadro disastroso è stato il decreto sulla spending review che metterà a terra una sanità già abbastanza disastrata. Si tagliano le spese a colpi di ascia senza badare a come verrà ridotto un servizio che già presenta delle falli così enormi per le quali il Titanic sarebbe affondato in 10 minuti. Queste manovre e questi decreti di fatto hanno riportato indietro il paese di almeno 60 anni. I consumi sono diminuiti drasticamente anche in un settore tipicamente molto florido per il nostro paese come quello alimentare. Calati il consummo di carne e di tutti quei prodotti che possono essere annovareati fra i prodotti di pregio, così come sono diminuite le spese presso i negozi o la grande distribuzione a favore di catene di bassa qualità oltre che di prezzo. Ma questa arretratezza economica non è la sola che sta colpendo il nostro paese, ormai anche nel sociale e nei costumi stiamo tornando indietro forse anche in maniera più drastica rispetto alla economia. Mentre il paese è in una crisi senza precedenti con tassi di disoccupazione postbellici, i nostri politici, dopo aver abdicato pr ciò che concerne il governo del paese, non sanno far di meglio che occuparsi in questi giorni delle .... unioni gay. Sicuramente un problema importante soprattutto in un paese dominato dal clericalismo cattolico come il nostro, ma altrettanrto sicuramente non si tratta di un problema per il quale gli italiani non dormono. Ma non è tanto il problema in se stesso che fa sobbalzare sulla sedia e sul quale ognuno può naturalmente avere la propria opinione progressista od oscurantissta, sono piuttosto i toni che vengono usati per difendere le proprie idee che portano ancora più indietro le lancette dell'orologio fino ad arrivare all'oscurantismo più buio. Dopo le offese di Grillo, il nuovo Berlusconi non dimentichiamolo, nei confronti della Rosy Bindi, oggi arrivano le dichiarazioni del bello della politica italiana, l'onorevole Casini, che bolla i matrimoni Gay come incivili. Certo in un paese dove il politico nella maggior parte dei casi ruba, dove un politico eletto in un partito saltella da una formazione all'altra senza porsi il problema di che cosa pensino i suoi elettori, dove si consente ad un politico inquisito per mafia di continuare a svolgere la propria attività politica, parlare di inciviltà per i matrimoni gay quanto meno può sembrare una dichiarazione impregnata di iposcirisia. Ecco che l'oscurantismo avvolge anche i costumi e la società annebbiando la mente di molti politici che già fanno fatica per conto loro a collegare il cervello alla bocca. Forse è questo l'aspetto più preoccupante della crisi: per uscirne ci vorrebbero idee nuove ed originali ma sembra impossibile aspettarsele da chi ancora pensa ai matrimoni gay come un esempio di inciviltà.

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