mercoledì 11 luglio 2012

I veri fannulloni

Si renderanno conto i leader dei partiti attualmente nel parlamento italiano che oltre ad aver abdicato ad un governo di tecnici ammettendo la propria incapacità politica, stanno anche buttando al vento un anno durante il quale avrebbero potuto ricostruire la loro credibilità ma soprattutto dare un futuro al paese ? Sicuramente non hanno consapevolezza degli uomori degli italiani e questa non è una novità considerato il distacco progressivo e totale della politica dalla realtà del paeseo che è andato in scena in questi ultimi anni, ma altrettanto sicuramente hanno gettato al vento un'occasione unica per riacquistare credibilità. Questo anno che ci separa dalle elezioni del 2013 avrebbe potuto costituire l'ultimo banco di prova per riprendere le redini e soprattutto per trasformare l'Italia in un vero paese moderno. Mentre Mario Monti faceva il lavoro sporco, i partiti avrebbero potuto occuparsi di quelle riforme strutturali necessarie anche per ridare fiato all'economia, ma così non è stato e non sarà. Così mentre da una parte il governo dei tecnici, seguendo la logica dei conti della spesa, aumenta le entrate e taglia le uscite senza guardare in faccia nessuno e soprattutto prendendosela con le classi più deboli, i partiti politici navigano nella più assoluta confusione andando incontro alla debacle totale delle prossime elezioni del 2013. Un anno buttato al vento che speriamo decreti la giusta fine di politici ormai chiaramente inadeguati sia al momento storico che si sta vivendo sia alla gestione di una crisi dalla quale non si ne' come ne usciremo ne' in che modo ne' usciremo. Era l'occasione per elaborare un progetto per il futuro dell'Italia ed invece ancora una volta la casta dimostra di pensare ai propri sporchi interessi. Chi attanagliato dai propri scandali, la Lega, chi incapace per mancanza di personalità di spicco di proporre una reale alternativa, l'Idv, chi invece tenta di tirare per la giacca Monti al fine di conegnarli per altri 5 anni la guida del paese. Mario Monti ha già declinato l'invito (da verificare poi la reale mancanza di interesse a presentarsi a capo di qualche coalizione) ed allora mentre l'Udc con Casini persiste nel accarezzare l'idea Monti, il Pdl si appresta a tornare all'antico rimettendosi nelle mani di Berlusconi mentre il Pd rimane l'eterno indeciso, vittima del caeezzone messo in piedi, su da farsi e su quale strada prendere. Insomma al prossimo appuntamento elettorale il paese sarà consegnato ad un'altra sciagura, quella del saltimbanco Grillo, una sottospecie del cavaliere Berlusconi con il quale condivide parole d'ordine senza un reale progetto da realizzare. Un quadro funesto che probabilmente poerterà ad un aggravarsi della crisi con risvolti imprevedibili verso l'unica strada reale per cambiare davvero: una rivoluzione popolare.

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