martedì 31 gennaio 2012

Lo scandalo non è Celentano ...


Ogni anno quando si avvicina il festival di Sanremo capita, la cronoca si occupa dei compensi di qualche super ospite che si esibirà sul palco dello stesso festival. Compensi elargiti per una serata che impegna per qualche minuto l'ospite di turno ed il cui importo fa impallidire qualunque operaio o lavoratore dipendente di questo paese. Le polemiche si indirizzano verso l'artista i cui compensi rappresentano un vero e proprio schiaffo al cittadino medio che quei soldi non potrà vederli in tutta la sua vita lavorativa. Anche questa edizione non si è sotratta alla regola. L'ospite di turno è Adriano Celentano, il compenso per la sua partecipazione al festival sarà di 300.000-350.000 euro a serata, cifra che, nel pieno di una crisi economica per la quale sono stati richiesti sacrifici al limite della sopravvivenza ai lavoratori dipendente ed ai pensionati, sono totalmente anacronistiche ed assurde. Gli strali contro Adriano si sono sprecati ma la domanda è: la responsabilità è dell'artista che naturalmente fa i propri interessi o piuttosto della Rai che spende soldi pubblici in questo modo indegno ? Le polemiche nei confronti di Adriano in realtà sono semplicemente state indirizzate verso il soggeto sbagliato perchè lo scandalo vero è che la Rai proponga cifre simili per accaparrarsi qualche minuto si performance di un artista. Purtroppo questo non e' l'unico scandalo del genere nel nostro paese e proprio oggi ne sono venuti alla luce un paio della stessa natura che riguardano cifre piu' esorbitanti e situazioni molto piu' gravi. Un paese nel quale, nonostante la crisi economica e i sacrifici ai quali sono sottoposti i cittadini del ceto medio basso, si verificano situazioni vergognose di spreco di denaro pubblico o peggio ancora di truffe ai danni del bene pubblico. E' proprio di oggi la notizia del tesoriere dell'ex partito della Margherita che ha usato il denaro dei rimborsi elettorali del partito per affari propri. Ma anche in questo caso lo scandalo vero e' che un partito, che non esiste piu', percepisca milioni di euro di finanziamento pubblico (mascherato come rimborsi elettorali) e tutto questo dopo che c'e' stato un referendum che avrebbe dovuto abolire il finanziamento pubblico dei partiti. E che dire dello scandalo rivelato stasera dal Tg della 7 di quel senatore del Pdl che ha comprato un palazzo davanti a Fontana di Trevi per rivenderlo nello stesso giorno ad un'altra societa' ad un prezzo maggiorato di qualche decina di milioni di euro ? Insomma la crisi economica e tutte le misure messe in campo non hanno avuto per il momento alcun effetto sullo sperpero di denaro pubblico e sulla ingordigia di denaro da parte di chi di denaro ne ha già più che a sufficienza.

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