martedì 4 maggio 2010

Ridere, piangere o incazzarsi ?

Per i politici italiani il cittadino è un essere capace di intendere o di volere con un alto tasso di intelligenza solo quando si è in prossimità di qualche turno elettorale, una volta terminate le elezioni di qualsiasi genere, il cittadino torna ad essere un perfetto imbecille al quale si può dare ad intendere qualsiasi cosa. La rappresentazione andata in scena oggi può dare adito a diverse reazioni a seconda dello stato d'animo dell'ascoltatore. Dopo circa 10 giorni in cui il ministro Scajola si è proclamato a spada tratta innocente, oggi a sorpresa arrivano le sue dimissioni con la seguente motivazione: "Un ministro della repubblica non può abitare in una casa che non è stata pagata da me". Come se fosse la cosa più normale di questo mondo o per lo meno di questo paese che quando un cittadino compra una casa c'è sempre qualcun altro disposto a versare una parte dell'importo relativo all'acquisto. Il ministro continua affermando di non poter continuare a fare il ministro come ha fatto in questi due anni, peccato che nessuno ricordi che cosa ha fatto. Per fino la Carfagna, la Gelmini e la Brambilla sono sorte agli onori della cronaca per qualche loro provvedimento molto discutibile, ma di Scajola qualcuno ricorda uno straccio di decreto o di proposta di legge ? Nel caso della Fiat ha detto che il governo non avrebbe permesso la dismissione della fabbrica di Termini Imerese, ma la Fiat se ne è fregata altamente. Poi si sarebbe dovuto occupare del ritorno al nucleare ma anche questa è stata una pensata del suo capo diretto e non certo sua. L'unico ricordo che si ha del ministro Scajola riguarda le altre sue dimissioni nel precente governo Berlsuconi quando dichiarò che Biagi era un rompipalle. Insomma un inetto, un incapace ed uno sprovveduto che compra per 600.000 euro una casa che vale almeno il doppio e non si preoccupa di capire chi abbia messo i soldi mancanti. Dopo le sue dimissioni tutti ad incensare il comportamento dell'ex ministro che con alto senso dello stato e rispetto delle istituzioni, si è dimesso prima ancora di essere inquisito. E siamo a due dimissioni, alla terza forse riceverà un premio. E l'italiano che fa ? La reazione più comprensibile sarebbe l'incazzatura ma nel nostro paese ci si incazza solo per il calcio e non per faccende molto più serie. Un governo impegnato nella difesa del suo presidente puttaniere, un parlamento bloccato per tentare di mettere a punto leggi salvaprocessipremier, uno stato che in piena crisi economica sborsa 5 milioni di euro per salvare un altro stato mentre fra i suoi cittadini la disoccupazione è salita a livelli record, tutto ci passa sopra. Poi per una partita di calcio si scende in piazza, ci si picchia, ci si ammazza, si manifesta ma lì c'è in gioco il presunto onore di una città mica il pane quotidiano.

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