lunedì 24 maggio 2010

La manovra di Tremonti sara' psicologica come la crisi ?

Dopo mesi trascorsi a negare l'esistenza della crisi che, secondo il capo del governo, era solo psicologica, ora all'improvviso la stessa crisi diventa più grave del previsto. Lo stesso Tremonti che nell'autunno scorso aveva messo a punto una legge finanziaria di soli tre articoli, ora deve tornare sui suoi passi per varare la vera finanziara, quella che richiedera' un salasso di 24 miliardi al paese. Ma nemmeno in questa grave situazione il governo rinuncia all'ipocrisia ed alla falsita' annunciando che non ci saranno nuove tasse, ma dimenticando di aggiungere ... per liberi professionisti ed aziende ... perche' alla fine chi paghera' saranno i lavoratori dipendenti. E' vero nessun aumento dell'Iva, nessuna revisione dell'Irpef, nessuna tassa una tantum, queste voci non ci sono nella manovra ma forse sarebbe stato meglio che fossero state introdotte. Solo attraverso qualche tassa infatti si sarebbe potuto modulare i sacrifici richiesti per cercare di far pagare chi ha maggiori possibilita' economiche, ma in questo modo attraverso le pensioni, attraverso i blocchi dei contratti dei pubblici dipendenti, attraverso ulteriori tagli ai vari ministeri chi ne subira' le maggiori consequenza saranno sempre gli stessi: pensionati, lavoratori dipendenti e fra questi ancora i dipendenti pubblici. Senza contare la deplorevole immagine che lo Stato fornisce di se stesso quando afferma che i fondi saranno reperiti per esempio grazie ad un giro di vite sui falsi invalidi come dire fino ad ora lo Stato ha tollerato la truffa da parte dei cittadini ora pero' che i conti vanno male questa tolleranza viene a decadere. Insomma se ora il paese si trova in questa situzione sicuramente la causa principale e' la grave crisi economica mondiale, ma altrettanto sicuramente una buona dose di responsabilita' ricade sulla politica, tutta indistintamente. L'attuale maggioranza che ha cercato in tutti i modi di nascondere la gravita' della crisi, i governi precedenti perche' nessuno ha mai saputo davvero mettere ordine nei conti pubblici in maniera seria e razionale. Ed allora non sarebbe ora che anche i politici mettessero mano al loro portafoglio ? Tanto per usare una bruttissima espressione che spesso questo governo usa ... lo Stato prima di tutto dovrebbe mettere le mani nelle tasche dei politici che sono i maggiori responsabili del disastro dei conti pubblici del nostro paese. Ma al di la' di una timida proposta, subito insabbiata, di riduzione del 5% dello stipendio non si e' parlato di altro. Ecco allora che il governo si appresta a provvedimenti che mineranno ancora di piu' lo stato sociale oltre che la possibilita' di un futuro per questa povera Italia. Un paese dove il ministro dell'istruzione appoggia la proposta di ritardare l'inizio della scuola al 30 settembre adducendo la seguente motivazione: "Si potrebbe dare un aiuto al settore del turismo" che cosa ci si puo' aspettare da chi mette in secondo piano la scuola e l'istruzione rispetto al turismo ?

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